Amarcord XXV° di Exodus, Carovana 2009: due amici vanno via mentre scopriamo la Francia

Lourdes – Aire sur l’Adour (95 km)

Ciao, addio, arrivederci Lourdes, ciascuno dei componenti la Carovana saluta, dentro di se, la cittadina della Madonna come sente di fare in quell’ultimo istante trascorso nei pressi del Santuario. Stavolta siamo in bici perché andiamo via dopo due settimane indimenticabili. Torniamo a vivere la strada con bagaglio in più ma che non pesa, anzi, aiuta. Le ruote girano vorticosamente e le gambe spingono, quasi non si avvertono le due settimane d’inattività. Si pedala bene sotto una coltre di nubi che minaccia pioggia ma la trattiene fino al termine della giornata che volge al bello. Oggi era la giornata dell’esordio di Davide sulla sua Colnago rossa fiammante. Percorre in testa al gruppo, scherzando e non lamentandosi di nulla circa 75 chilometri. Solo per precauzione, per rendere graduale il suo allenamento, sale sul furgone. Quando arriviamo ad Aire sur l’Adour riceve i complimenti di tutti e lui sorride ma non si accontenta, domani farà meglio. Comunque sia Davide è entrato già nei meccanismi della Carovana grazie alla sua simpatia e disponibilità e, infatti, nonostante lo sforzo odierno, è sul prato con William a piantare le tende.

Aire sur l’Adour – Mimizan (120 km)

Dalla sponda di un fiume alla costa dell’oceano. Questa è l’estrema sintesi della tappa di oggi che ci ha regalato il grande privilegio di viaggiare per circa centro chilometri fra la macchia del Parco Naturalistico e la foresta delle Landes de Gascogne. Una distesa verde che ci ha scortato nella lunga cavalcata sulla pianura francese. Al termine della pedalata arriviamo alla spiaggia di Mimizan, dove ritroveremo l’oceano Atlantico dopo un mese e mezzo. Domani potremo calpestare a pieno le sabbie fini dell’ampia spiaggia e immergerci fra le onde del grande mare. Davide ha portato a termine la sua prima tappa per intero e a sera non era per niente stanco. A cena salutiamo un compagno di viaggio che ci lascia: don Felice torna ai suoi molteplici impegni ma lascia tanto qui in Carovana. Lascia le tante versioni di se che ha voluto mostrare a ognuno di noi per essere di aiuto, sempre. “Amico sincero, brontolone, burattinaio, pulcinella” così ha sentito di doversi comportare di situazione in situazione, nel rispetto delle diversità dei ragazzi. Don Felice dona una conchiglia a testa con l’augurio che sia per noi come il piatto degli apostoli, che lo riempiamo noi di ciò che abbiamo recepito del nostro viaggio fino adesso e di quello che ancora comprenderemo. Ci mancherà e quella lacrima che scende sulle guance di qualcuno conferma questo. Ciao amico Felice, ci rivedremo.

Mimizan

Sosta per quanto riguarda la bici e le pedalate ma la Carovana è smossa dagli eventi. Vittorio lascia il nostro gruppo e va a Gallarate, dove verrà inserito in un contesto lavorativo, forse più adatto alle sue peculiarità. In questi giorni era allietato dalla presenza in Carovana del figlioletto Luca che aveva regalato a tutti del buonumore e ci aveva mostrato l’aspetto paterno di Vittorio, colui che per noi resterà sempre il tuttofare generoso, il brontolone ma soprattutto l’amico. Un po’ di tristezza e rammarico per questa decisione inderogabile ma che, si spera, dia completezza ai progressi evidenti visti nei quasi tre mesi di Carovana. Vittorio andrà a lavorare, per se stesso e per Luca. Ci mancherete tanto, auguri Vittò! La Carovana ha salutato l’arrivo dell’estate a Mimizan, nell’ultimo giorno di permanenza nel campeggio in riva all’oceano. Abbiamo scelto di fermarci qualche giorno in più perché bisognava riportare la testa al livello delle gambe: se l’allenamento, fatto di chilometri su chilometri, ha reso il pedalare quotidiano una piacevole abitudine, per allenare la mente ci vuole ben altro. Sono stati giorni in cui la parola è servita a tanti come sfogo per vuotare il sacco dai problemi del passato e che ha reso chi ha saputo ascoltare più partecipe del gruppo. Diciamo che ci si è fermati per rendere più luminose le nostre giornate da qui alla fine, e con questo poco c’entra la stagione estiva appena iniziata. Per i più l’estate è sinonimo di disimpegno, il periodo in cui staccare la spina, noi invece ripartiremo domani con un voltaggio maggiorato, fatto di rapporti più solidi e chiari, di rispetto reciproco e maggiore fiducia. Avevamo bisogno di fissare questi principi per spingerci oltre e lo abbiamo fatto al momento giusto.

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