Amarcord XXV° di Exodus, Carovana 2009: l’impresa per arrivare a Parigi

Le Mans – Chartres (165 km)

No! Non avete letto male, 165 chilometri, tutti in bicicletta. A causa di qualche errore nel percorso iniziale, alle 16 ci trovavamo ancora a oltre sessanta chilometri dalla meta che ci eravamo prefissati, Chartres. Nel gruppo è scattato un qualcosa che ha scatenato, per la prima volta, quella voglia di sfidare se stessi, spostare più avanti il limite del possibile. Tutto questo dopo oltre cento chilometri già alle spalle e un caldo torrido. Dapprima una timida voce, quasi un sussurro, poi una proposta e i visi di approvazione misti a incredulità e infine un sì unanime. Si va a Chartres, con le nostre gambe. Strappi infidi e vento contrario di notevole intensità hanno portato la sfida al limite dell`impresa. Di certo, è stata la prima volta che il gruppo è stato unito nello scegliere la cosa più difficile, quella che implicava maggior fatica. Da cotanta fatica, altrettanta esaltazione è venuta fuori al termine di una giornata che ha avuto il sapore della svolta. Si è portato più avanti il limite e tutto, adesso, è più vicino, non solo Parigi, nella quale meritiamo di entrare trionfalmente. Anche chi, fino a poco tempo fa, giudicava una follia andare in bicicletta per così tanti chilometri, oggi, ha sorpreso tutti, in primis se stesso. Potrei citare i nomi di chi è arrivato davanti o chi si è distinto per tenacia ma non lo farò, perché questo grande risultato l’ha raggiunto un gruppo intero. Solo un gruppo che è unito come il nostro poteva realizzare questa cavalcata straordinaria, resa ancora più bella dalla felicità che ognuno regalava all’altro pedalandovi a fianco, sudando, soffrendo e poi liberandosi in un giubilo al palesarsi del campeggio di Chartres. Abbracci sinceri come la stanchezza e la soddisfazione che, stanotte, ci farà andare a letto presto, dormire bene e chissà, sognare la prossima grande impresa di questi undici ragazzi fantastici. Parigi arriviamo!

Chartres – Parigi (90 km)

Ancora entusiasti per l’impresa di ieri, partiamo alla volta di Parigi, è l’ultima tappa. Le fatiche accumulate si fanno sentire e il caldo ci mette del suo per rendere la frazione comunque impegnativa. Tanti chilometri fra le campagne dell’Ile de France e poi ci si avvicina alla capitale. A pochi chilometri da Versailles, una superstrada sembrava sbarrarci la strada, senza soluzione alcuna ma, come spesso è accaduto, la sorte è stata dalla nostra. Un gentilissimo ciclista francese, Guy, vedendoci in difficolta`, ci ha guidato fra le vie della cittadina che fu residenza dei sovrani francesi, instradandoci alla perfezione fino alle porte di Parigi. Già a pochi chilometri dall’arrivo, la Torre Eiffel si erge maestosa di fronte a noi e l’entusiasmo inizia a essere incontenibile. Parigi, ci siamo, le nostre Colnago rosse spiccano nel traffico cittadino e non abbiamo difficoltà nel seguire le indicazioni che, dopo il Ponte sulla Senna, ci portano al Bois de Boulogne, immenso parco, polmone verde voluto da Napoleone III nel 1852. Il nostro campeggio è immerso fra gli alberi. E’ mercoledì pomeriggio, rimarremo a Parigi fino a domenica e dovremo solo scegliere quali magnificenze andremo a visitare. Vogliosi di conoscere e con un`insaziabile desiderio di scoprire, questo è il nostro spirito. Appena deposte le bici, non perdiamo tempo, c’è una splendida città da scoprire come turisti famelici di conoscenza. E` mercoledì pomeriggio e si preannuncia una bella serata sulla Torre Eiffel, sulla quale ci faremo un`affascinante idea dei monumenti che andremo a visitare nei giorni a seguire. Già alla base dell’imponente struttura, alta trecento metri, avvertiamo l`emozione, molti di noi l`avevano vista solo in cartolina, foto o televisione. Ora ci si erge di fronte, la scaliamo. Uno, dieci, cento, i gradini finali saranno 668 fino al secondo livello dove ci fermiamo. Di certo le scale ci hanno fiaccato ma a toglierci il fiato è il paesaggio di questa città enorme e bellissima.

Si fa a gara per distinguere, fra i palazzi, l`Arco di Trionfo, Notre Dame, il Sacro Cuore, inconfondibili, sono davanti ai nostri occhi. Lo spettacolo diventa ancora più bello quando, al calar della sera, la Torre prende vita grazie alle luci lampeggianti.

Saremmo voluti arrivare in cima ma non c`è tempo, dobbiamo rientrare in campeggio per salutare Giancarlo che ci lascia per quattro giorni e ci affiderà a Walter che si è reso disponibile.

Nella notte l`avvicendamento e la mattina conosciamo Walter che ci invita subito a procedere con la visita della città. Ci muoviamo agilmente fra bus e metropolitana e in un attimo siamo al Louvre, ci manteniamo all`esterno, poi la passeggiata da Place de la Concorde all`Arco di Trionfo, che comprende gli Champs Elysees. Affascinati è dir poco e forse proprio questo stato di grazia ci permette di proseguire a piedi fino al Bois de Boulogne, una lunga camminata sotto il sole. Stanchi, soddisfatti e ricchi di spunti per l`indomani ci addormentiamo con il privilegio di lanciare uno sguardo alla Torre illuminata che fa capolino fra gli alberi del Bois.

Venerdì ci tuffiamo nel quartiere degli artisti, Montmartre. Appena emersi dalla metro ci troviamo davanti il celeberrimo Moulin Rouge e poi risaliamo la strada ed entriamo a Montmartre. Fra i banchi dei ritrattisti e le note dei suonatori la carovana si muove curiosando a destra e sinistra prima di trovarsi dinanzi al Sacro Cuore. Ammiriamo la sua struttura, dal basso della scalinata alle spalle della quale si apre un belvedere che è una finestra panoramica sulla citta`.

Particolare davvero è Belleville, il quartiere multietnico di Parigi, passando da un marciapiede all`altro, si viaggia dall`India all`Algeria, dal Senegal ad Israele. Questa zona multirazziale è un esempio di integrazione pacifica. Dopo pranzo ci rechiamo a Notre Dame, non poteva mancarci la cattedrale in riva alla Senna. La domenica vive del ritorno di Giancarlo, che ha portato in carovana Giorgia, 29 anni, genovese e che presto conosceremo meglio, la partenza di Walter che ringraziamo di cuore e la gradita visita di Emilio, il papà di Kevin, che ci farà compagnia per due giorni. Io approfitto della prima domenica del mese per entrare gratis al Louvre, sono passati undici anni dalla mia prima visita e ora, con un’altra testa, anche l’arte me la gusto di più. Anche a Parigi lasciamo il cuore e anche qualche strascico di preoccupazione per via della “fuga” notturna di tre di noi a caccia di bravate(perdonati in parte per aver confessato). La Carovana è questa, ripartiremo martedì verso Strasburgo.

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