Area Marina Protetta Capo Rizzuto

Mare cristallino, sabbia finissima color tiziano, scogliere scoscese e selvagge che si confondono con i colori cangianti del cielo: da questo paesaggio sembrano esalare i profumi di un tempo ed i ricordi della storia. Questo è ciò che l’Area Marina Protetta “Capo Rizzuto” offre al visitatore, un viaggio tra storia, leggenda, mito e archeologia, ma anche un percorso esclusivo attraverso un patrimonio naturalistico e biologico di notevole valore e preziosità.

Istituita ufficialmente con D.M. del 27 dicembre 1991 e successivo D.M. del 19 febbraio 2002, ricopre una superficie di circa 14.721 ettari e si sviluppa su un territorio di ben 42 km di costa, coinvolgendo due comuni: Crotone ed Isola Capo Rizzuto.

L’istituzione dell’area protetta consegue un duplice obiettivo: la preservazione di un tratto di costa unico dal punto di vista ambientale, contraddistinto per oltre 42 km da una lunga teoria di piccole insenature, e la tutela del vasto e ricco patrimonio archeologico, presente sui fondali marini.

Sono soprattutto i fondali che rivelano le bellezze per le quali la riserva è un’oasi da proteggere e preservare. Essi sono caratterizzati da vaste praterie di Posidonia Oceanica, pianta marina, endemica del Mediterraneo, che ha un ruolo fondamentale nell’ecosistema.
Il mondo sommerso dell’Area Marina Protetta è caratterizzato da ciliate e secche, che scavate dal mare e dalle correnti, creano labirinti di cunicoli e anfratti ed offrono un perfetto rifugio a molte specie di animali marini.

Al suo interno sono state individuate tre zone di Riserva Integrale, classificate come A e corrispondenti ai tratti di mare circostanti Capo Colonna e Capo Cimiti, e al tratto di mare antistante Capo Bianco, nelle quali è previsto un regime di tutela più rigido.

In zona A, di Riserva Integrale, sono vietate la balneazione, le immersioni subacquee con e senza autorespiratore, la navigazione con imbarcazioni e natanti, l’ancoraggio, l’ormeggio e la pesca. Per quanto attiene la zona A di Capo Cimiti sono consentite visite guidate anche subacquee, senza autorespiratore, disciplinate dall’Ente gestore. È invece consentito l’accesso e la sosta alle unità di servizio con compiti di sorveglianza e soccorso, e a quelli di appoggio ai programmi di ricerca scientifica.

La zona B, di Riserva Generale, comprende il tratto di mare da Capo Donato fino al limite est di Barco Vercillo. E’ consentita la balneazione, le visite guidate subacquee con l’appoggio dei centri d’immersione locali; le immersioni subacquee con e senza autorespiratore disciplinate dall’Ente gestore; la navigazione a vela e a remi, la navigazione a motore a velocità non superiore ai 5 nodi; l’ancoraggio in zone appositamente individuate; l’ormeggio in zone individuate e attrezzate con gavitelli e ormeggi apposti.
E’ possibile esercitare la pesca professionale disciplinata dall’Ente Gestore e con gli attrezzi della piccola pesca, la pesca turismo e la pesca sportiva solo con lenza e canna da fermo. E’ comunque vietata la pesca subacquea.

Esiste, infine, una zona C, di Riserva Parziale, comprendente il residuo tratto di mare all’interno del perimetro dell’area marina protetta, dove sono consentite le attività previste per la zona B.

L’Ambiente Marino

L’A.M.P. “Capo Rizzuto” accoglie diversi elementi di vita e sapienti connubi di forme e colori: tratti di costa rocciosa si alternano a distese di sabbia fine, sino al mare che ospita il patrimonio di flora e fauna dell’area protetta. Il mondo sommerso dell’area marina protetta è caratterizzato da ciliate e secche, che scavate nel mare e dalle correnti, creano labirinti di cunicoli e anfratti ed offrono un perfetto rifugio a molte specie di animali marini, che vivono a bassa, media ed alta profondità, preferendo alcuni i fondali sabbiosi, altri quelli rocciosi.
Tra i pesci che più caratterizzano questi fondali vi sono le cernie, i barracuda, che nei mesi estivi formano banchi argentati, e i curiosi pesci pappagallo.
Durante le immersioni il visitatore sarà subito attratto dalle varie specie di ricci: quello Saetta ( Stylocidaris affinis) è sicuramente il più curioso tra i “fratelli” perché ha degli aculei primari lunghi 7-8 cm ed i secondari più corti. E’ possibile ammirare la Stella rossa comune ( Echinaster sepositus) e la Stella serpente ( Ophidiaster ophidianus), osservare il moto ondeggiante dei cespugli di Posidonia Oceanica. Tra gli scogli è possibile riconoscere il Polpo ( Octopus vulgaris), uno degli abitanti più intelligenti del mare. Dotato sulla sua epidermide di alcune cellule pigmentate, ha la possibilità di mimetizzarsi con l’ambiente circostante. Occhiate, salpe, anemoni di mare, saraghi sono i protagonisti di questo specchio di mare, ma è la Cernia ( Epinephelus guaza) la regina indiscussa del Mediterraneo. Caratterizzata da un curioso fenomeno biologico, nasce femmina e verso i 12-14 anni di vita diventa maschio.
In primavera si avvistano con più frequenza delfini ed esemplari di tartaruga Caretta caretta, che negli ultimi anni sono diventati sempre più assidui. L’AMP Capo Rizzuto continua, a tal proposito, la sua attività volta al recupero e soccorso della Caretta caretta, ormai abituale frequentatrice delle nostre spiagge e del nostro mare. Si tratta della tartaruga più diffusa e comune nei mari italiani e l’uncia che nidifica sulle nostre coste.

www.riservamarinacaporizzuto.it