Castelli della Toscana: le leggende di Strozzavolpe

Un castello, tante leggende [Photo Credits: Mirella Bruni]

Un castello, tante leggende [Photo Credits: Mirella Bruni]

L’imponente castello di Strozzavolpe, nel senese, non ha un unico mistero ad avvolgerlo e ospita un cospicuo gruppo di fantasmi.

Primo tra tutti, quello della volpe che ha dato il nome al luogo. Si racconta, infatti, che un ferocissimo e diabolico animale viveva nei paraggi e metteva in fuga anche i più coraggiosi cavalieri, ostacolando la costruzione del castello, finché una trappola tesa da Bonifacio, Duca di Toscana, non lo strozzò.

[Photo Credits: Mirella Bruni]

[Photo Credits: Mirella Bruni]

La funerea profezia di un mago, però, gli rubò il sollievo di liberarsi della volpe: la vita del castello sarebbe durata tanto quanto il corpo dell’animale. Bonifacio risolse la questione ordinando di fare imbalsamare la bestia, riversando al suo interno dell’oro e nascondendolo nelle fondamenta dell’edificio sotto la guardia di tre cavalieri. Sono proprio questi tre spettri e quello della volpe che ancor oggi in tanti giurano di vedere nelle notti di luna piena.

Ma a fargli compagnia ci sono anche i fantasmi di Cassandra Franceschi e del suo amante. Ogni castello che si rispetti ha almeno un’affascinante donna – reale o fantasma – a renderlo ancora più intrigante e fascinoso. Anche Cassandra, come la seducente Matelda di Poppi, andò in sposa a un uomo molto più in là negli anni.

L’anziano marito, un tale ser Giannozzo da Cepparello, un giorno la sorprese a letto con un bel servitore. La soluzione più semplice – parliamo di tempi in cui il divorzio non era tra le possibilità –  fu quella di murare vivi i due amanti e farli morire di fame. Si dice che nella camera rossa, dove tutto sarebbe avvenuto, si possano ancora avvertire i sospiri delle due anime in pena.

Il misterioso castello di Strozzavolpe [Photo Credits: Mirella Bruni]

Il misterioso castello di Strozzavolpe [Photo Credits: Mirella Bruni]

L’ala del castello nota invece come “casa delle monache e dei fratti” – dove venivano ospitati i religiosi di passaggio – è tuttavia una delle più “animate”. Secondo la leggenda, questi pii signori sarebbero diventati festaioli  dopo la morte e si divertirebbero a far sentire tutto un baccano di rumori di colpi sui muri, imposte che sbattono e catene strascicate.

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