I Maratonabili alla Color Run di Milano

Anche i MaratonAbili alla ColorRun di Milano, la 5km di beneficenza non-cronometrata in cui migliaia di partecipanti (più di 10,000 nell’edizione Milanese) vengono cosparsi da capo a piedi di diversi colori ad ogni chilometro.

maratonabili

Ma chi sono i MaratonAbili?

Sul loro sito http://www.maratonabili.org i MaratonAbili, che corrono in tutta Italia, si raccontano:

“Spingiamo ragazzi diversamente abili, regalando loro sport, emozioni e momenti di splendida normalità. Siamo un team unico di grandi amici, campioni e semplici runners. Partecipiamo insieme a maratone e gare importanti.

La nostra mission è di trasformare l’impossibile in possibile, la disabilità in abilità.

Quando abbiamo iniziato in quattro amici, ultra-maratoneti, avevamo quasi il solo pensiero di goderci più tempo insieme attraverso nuove esperienze nelle corse cercando di trasmettere comunque la nostra passione e gioia a persone meno fortunate di noi.

Nel partecipare a molte gare abbiamo ricevuto incoraggiamenti a altri runners, compagni di avventura, organizzazioni, genitori di famiglie con bambini speciali, applausi e sorrisi di gente comune: abbiamo sentito allora che la nostra esperienza nella corsa poteva essere più grande e più completa di quanto pensassimo.

Così, abbiamo deciso di portare avanti un vero progetto sulle nostre corse, che è quello di spingere e promuovere l’inclusione sociale di persone come Pierpaolo, Marco, Alessandro, Margherita, Michele… e tanti tanti altri, in attività ed ambienti normali e tradizionali, in questo caso nel mondo del running.

Ai nostri amici, bambini e ragazzi in carrozzina e a chi intorno ci sostiene, diamo cuore ed entusiasmo ricevendo mille altre grandi emozioni. Non partiamo mai dai loro limiti, che sono spesso molto evidenti, ma da quello che possono fare.

Una gara è sempre una battaglia, sia chi spinge sia chi viene spinto combatte con il cuore per dare sempre il massimo, non per una medaglia o per vantarsi di un bel risultato, ma per uno scopo più grande: dimostrare a tutti che anche le persone con disabilità, fisica o cognitiva che sia, possono essere membri attivi ed esempio della comunità.”

Essere differenti è normale, anche nello sport. Una battaglia che per ora stiamo vincendo.

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