Lunedì mattina mi sveglio all’alba, l’appuntamento con Roberta è alle 7. Partiamo per incontrare un gruppo di giornalisti tedeschi che da qualche giorno è in cammino dal Piemonte alla Liguria attraverso il Parco delle Alpi Marittime. Roberta è al volante e tra una chiacchiera e l’altra arriviamo al Rifugio Allavena: siamo a pochi km dal mare, ma qui si respira già aria di montagna!
Il titolare del rifugio ci informa che per raggiungere il gruppo dobbiamo affrontare “un piccolo rally” dal Colle Melosa alla Sella d’Agnaira. Per fortuna Roberta guida bene sullo sterrato e concentrate arriviamo finalmente alla meta. Una volta scese dall’auto ci accorgiamo che il panorama intorno a noi è spettacolare; sebbene in parte avvolto dalla nebbia, riusciamo a scorgere la vallata scoscesa sotto la strada e il contorno delle Alpi del Mare in lontananza.
Dopo qualche minuto di attesa sentiamo avvicinarsi due auto: sono le jeep su cui viaggiano i sei giornalisti tedeschi con cui condivideremo i prossimi tre giorni! Il gruppo arriva dal Rifugio Don Barbera nel Parco del Marguareis ed è in viaggio da tre giorni . Hanno tutti un viso sorridente e abbronzato e scarponi consumati, di chi è abituato a camminare sui monti. Dopo una calorosa stretta di mano, siamo finalmente pronti per affrontare il sentiero che ci farà attraversare un pezzetto di Alpi Liguri. Una sosta veloce per il pranzo al sacco, raccogliamo le energie e “forza ragazzi, andiamo!” ci richiama all’ordine Roberto, la guida ambientale che ci accompagna. In rigorosa fila indiana ci ritroviamo a camminare a ritmo serratissimo su un sentiero stretto stretto ma con una vista apertissima che nonostante una nebbiolina fitta , ci regala scorci stupendi…! La natura comunica emozioni: la vegetazione e i fiori ci fanno soffermare più volte ad osservare e scattare foto ! Che meraviglia, camminare in montagna è una delle mie più grandi passioni e la mia terra mi permette di farlo a due passi dal mare o in vetta, dove il mare non lo scorgi neanche o lo vedi da lontano… Camminiamo per circa 4 ore inseguiti da tuoni e lampi ma riusciamo a schivare la pioggia ed arrivare alla meta, il Passo Scarassan e da lì, in pulmino, fino a Pigna.
A Pigna ci concediamo subito un drink al bar del B&B Sul Ponte dove pernotteremo e poi, dopo una doccia, andiamo alla scoperta del paesino. Sembra di tornare indietro nel tempo, in una piazzetta fra le case un gruppo di bambini gioca a pallone, il resto del borgo è ripido e da ogni lato offre belvederi mozzafiato verso il paesino di Castelvittorio o verso i monti: sembra di essere lontano dalla vita più trafficata della costa, ma il mare dista solo 18 km ! La poca gente che incontriamo passeggia lentamente e anche un po’ faticosamente su e giù per le stradine in pietra e l’atmosfera è davvero da set cinematografico ! Il tempo qui si è fermato … mentre a noi vola, sono le 21 e ci aspettano al ristorante sotto il nostro B&B per la cena e, dopo la camminata di oggi, la fame si fa sentire ! Tutti i nostri compagni di viaggio sono molto conviviali e le prelibatezze che ci servono sono davvero squisite; primi fra tutti i tipici ravioli di Pigna, piccoli pansoti dalla sfoglia sottilissima che si scioglie in bocca: una vera bontà!
La mattina seguente la sveglia è di buon ora, oggi ci aspettano le visite di Apricale e Dolceacqua. È impossibile stilare una classifica, questi borghi sono uno più bello dell’altro: Apricale ha un fascino che lascia senza parole. Quando arriviamo sulla piazzetta principale il sole ci abbaglia e i colori delle case e della facciata della chiesa sono ancora più intensi. A Dolceacqua sembra davvero di essere dentro ad un quadro di Monet, con l’inconfondibile ponte e il castello che svetta. E anche qui i nostri palati non restano delusi, all’ora di pranzo una prelibata degustazione di vino e torte di verdure ci aspetta all’Enoteca Regionale …del resto qui siamo nella patria del Rossese di Dolceacqua! La mattina passa in relax, ma nel pomeriggio riprendiamo il trekking! Il pulmino ci porta a Fanghetto, un paesello al confine tra Liguria e Piemonte da cui parte un sentiero poco conosciuto che porta ad Airole, piccolo borgo della Liguria che è anche bandiera arancione. Ma prima di scoprirlo ci aspetta qualche oretta di cammino; sono le 3 del pomeriggio e incamminarci a quest’ora è in effetti un po’ faticoso. Il caldo si fa sentire, ma l’ombra del bosco e la bellezza dei monti che ci circondano ripagano i nostri sforzi. A un certo punto ci troviamo a camminare accanto ad un ruscello dall’acqua cristallina e “sarebbe fantastico tuffarsi e rinfrescarsi un po’…” dice qualcuno; detto fatto: dopo 2 minuti Roberto, la nostra guida, scova un laghetto un po’ nascosto in mezzo al bosco, con tanto di cascatina naturale e via, giusto il tempo di raggiungerlo che tutto il gruppo è già in acqua! Arrivati ad Airole ci sistemiamo nelle camere per poi trovarci con Dino, un simpatico signore che ci porterà a scoprire un luogo fantastico! Saliamo sulla sua auto e ci inerpichiamo per una stradina ripidissima e tutta curve, in pochissimi km saliamo di qualche centinaio di metri sino ad arrivare in un luogo paradisiaco: siamo in alto e intorno a noi la vista è apertissima.
In fondo si scorge il mare, sembra di essere in un anfiteatro naturale: ovunque ci giriamo ci sono muretti a secco perfetti e fasce coltivate a vigna. Dino ci spiega che queste coltivazioni si chiamano “a trincea”, il famoso sistema ligure di creare muretti a secco per recuperare la tradizione della coltivazione vitivinicola sulla roccia. Ha iniziato questo lavoro 14 anni fa, sporcandosi le mani, ci tiene a dire, e piegando la schiena per raccogliere le pietre e sistemarle una sopra l’altra in un’architettura perfetta. È da qui che nasce il famoso vino Roccese, tipico proprio di questo territorio. In questo fantastico luogo ci aspetta poi la cena, servita sotto il pergolato del casolare, che un giorno Dino spera di trasformare in un B&B! La mattina dopo ci svegliamo e ripartiamo in direzione mare imboccando il sentiero da Villatella ai Balzi Rossi ! Ma questo ve lo raccontiamo tra qualche giorno ! ……