Museo del Tessuto nella ex Campolmi

Un gioiello di archeologia industriale ospita il nuovo Museo del Tessuto

La presenza del Museo del Tessuto in una città come Prato trova origine dalla volontà di custodire e valorizzare la memoria storico – produttiva cittadina attraverso testimonianze passate e presenti del distretto. Oggi Prato è uno dei distretti tessili più importanti d’Europa sia per il numero di imprese che per il numero di addetti, con un fatturato che ogni anno supera i cinquemila milioni di Euro.

Il primo nucleo del Museo del Tessuto di Prato è stato costituito nel 1975 grazie alla donazione di un corpus di tessuti del XIV-XIX secolo da parte del collezionista privato Loriano Bertini all’Istituto Tecnico Industriale “Tullio Buzzi”, scuola per la formazione di periti chimici, tessili e meccanici. La scuola ha ospitato le collezioni fino al 1997 quando venne inaugurata la nuova sede di Piazza del Comune dove il Museo ha svolto la sua attività fino ad aprile 2003.

Dal 1975 le collezioni tessili, grazie alle acquisizioni dell’Associazione Ex Allievi dell’Istituto tessile, sono cresciute fino a raggiungere il patrimonio attuale che oggi è di assoluto rilievo a livello internazionale. L’arte del tessuto è documentata dall’era paleocristiana fino ai nostri giorni nelle varie tecniche di esecuzione, per un totale di circa 6000 reperti. Completano il patrimonio del Museo un fondo librario, una collezione di figurini di moda dell’Ottocento, macchinari, campionari di chimica tintoria e strumenti di preparazione alla tessitura di varia epoca.

Attualmente il Museo – struttura nata per promuovere, valorizzare e tutelare la cultura tessile – è gestito da una Fondazione costituita da Comune di Prato, Provincia di Prato, Unione Industriale, Cariprato, Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato.
La sede vecchia sala del museo

L’edificio che ospita il Museo del Tessuto è un monumento di archeologia industriale, l’unico grande complesso produttivo ottocentesco ancora esistente all’interno delle mura medievali: la “Cimatoria Campolmi Leopoldo e C.”, fabbrica simbolo della storia produttiva pratese, presso la quale i tessuti allo stato greggio venivano rifiniti attraverso diverse fasi di lavorazione (follatura, tintura, garzatura, cimatura, calandratura).
L’azienda è nata nel 1863 e con ampliamenti successivi è arrivata ad occupare, fino alla chiusura, più di 7000 mq di superficie. L’intero complesso architettonico è composto da un quadrilatero sviluppato attorno ad una corte rettangolare, al centro della quale si trova una grande vasca d’acqua e un’alta ciminiera in mattoni eretta nel 1896. Di questo edificio, testimone della storia produttiva tessile pratese fino al 1990, un’ala è stata scelta per ospitare il Museo del Tessuto mentre il resto del complesso architettonico è destinato ad accogliere – a lavori ultimati – la nuova sede della biblioteca comunale A. Lazzerini.

La sala storica e le collezioni antiche

La struttura più antica dell’intero complesso architettonico, con volte a crociera poggianti su pilastri, ospita le collezioni storiche.Frammenti provenienti dalle aree geografiche dell’antico Perù (tessuti precolombiani) e dalle sepolture dell’Egitto cristianizzato (tessuti copti) costituiscono il nucleo archeologico.
Molto ricca è la sezione che testimonia la produzione tessile dei secoli XIV – XVIII con frammenti provenienti dall’Italia, dall’Europa, dal Medio e dall’Estremo Oriente.
L’Ottocento e il Novecento sono rappresentati da tessuti per abbigliamento e arredamento, alcuni dei quali d’autore (Henry Moore, Giò Ponti, Raoul Dufy), abiti, ricami, merletti e passamanerie, nonché da importanti campionari delle prime fabbriche di Prato.
Di notevole interesse storico-antropologico sono i tessuti etnici del XIX e XX secolo provenienti da India, Cina, Giappone, Indonesia, America centrale e meridionale.
I tessuti sono esposti all’interno di particolari e innovative teche mobili che permettono di modificare l’allestimento della sala secondo i diversi contenuti delle esposizioni. Ogni teca presenta un periodo storico e i tessuti sono soggetti a periodiche rotazioni. L’allestimento rispecchia i criteri conservativi ma al tempo stesso valorizza i tessuti sottolineandone gli aspetti artistici e tecnici.

L’esposizione è arricchita dalla proiezioni di immagini artistiche e storiche per ricreare le suggestioni e l’atmosfera in cui i tessuti furono, nel corso dei secoli, progettati, realizzati e utilizzati.
Per informazioni: Museo del Tessuto tel. 0574/611503