Nasce “Uffizi da toccare” L’arte si legge con le mani

Il percorso tattile tra le opere – pensato per ipovedenti e non vedenti – comprende capolavori come l’Ermafrodito e “La nascita di Venere” in 3D

 Sarà inaugurato domani, in occasione della “Giornata internazionale del Braille”, all’interno della Galleria degli Uffizi di Firenze il percorso tattile in autonomia per ipovedenti e non vedenti. Il progetto “Uffizi da toccare” – avviato nel 2009 nella Soprintendenza fiorentina su iniziativa della Sezione Didattica e della Direzione Galleria degli Uffizi con il Dipartimento di Antichità Classica del Museo – si rivolge ai disabili visivi, con un percorso tattile che comprende sedici sculture antiche, scelte in base alla loro rilevanza storico-artistica. A queste si aggiunge un diciassettesimo elemento da “toccare”, ovvero la replica in scala del dipinto “La nascita di Venere” di Sandro Botticelli, che rappresenta anche la “traduzione” in 3D di un’opera pittorica, quindi bidimensionale per sua natura, presentata lo scorso 5 ottobre.
Gli ipovedenti e i non vedenti potranno accedere al percorso museale senza bisogno di prenotazione.
«L’attivazione del progetto a lungo elaborato segna una tappa ulteriore nel percorso che gli Uffizi e l’intera Soprintendenza fiorentina compiono per adeguare la fruizione degli spazi delle collezioni al pubblico più ampio e vario possibile, compresi i portatori di disabilità» ha sottolineato la soprintendente Cristina Acidini.

Ai disabili visivi che si presenteranno alla biglietteria degli Uffizi (con apposita documentazione che dà diritto alla gratuità dell’ingresso), sarà consegnato un paio di guanti monouso in latex (gli stessi che utilizzano i restauratori di opere d’arte) con cui potranno toccare le sculture, apprezzandone le caratteristiche salienti della superficie lapidea scolpita, scoprendone i “pieni” e i “vuoti” e comprendendone le forme.
«Firenze sa accogliere nel mondo dell’arte anche chi non vede – commenta Antonio Quatraro, presidente provinciale Unione italiana ciechi -. Per noi il metodo Braille significa poter toccare’ i pensieri racchiusi dentro le parole. Significa libertà di leggere in qualsiasi momento del giorno e della notte, di leggere senza intermediari, in silenzio, come fanno i vedenti. Ecco, poter legare il Braille all’arte, al sentimento del bello, per noi è motivo di grande gioia».
Ad assistere i visitatori portatori di handicap sarà lo stesso personale di custodia della Galleria, appositamente formato nell’ottica di un essenziale processo di adeguamento del Museo a standard più elevati di accoglienza.

Le sculture scelte per questo percorso tattile provengono dalle collezioni medicee e rappresentano quindi degli oggetti d’arte di prim’ordine: oltre alle succitate opere, infatti, figurano tre sarcofagi e La Lupa, il famoso Torso Gaddi e quel Caracalla che probabilmente ispirò Michelangelo per il suo Bruto, la Venere al bagno e lo Spinario.
In corrispondenza di ogni opera del percorso tattile sono stati predisposti dei leggii che sorreggono le didascalie – con testi in italiano e in inglese – con modalità grafica fruibile sia per un utenza ipovedente, sia non vedente.
Il testo in braille, stampato su foglio trasparente, potrà essere sfogliato, così da consentire agli ipovedenti una migliore lettura. Il supporto che sorregge la didascalia sarà evidenziato con apposita segnaletica per facilitarne l’identificazione. Infine i varchi a vetri sono stati dotati di vetrofanie in sequenza bianco/nera sì da svolgere il ruolo di segnalatori per disabili visivi.