Sicilia, Sardegna e Calabria: i ”motori” del turismo responsabile

Compie 10 anni l’Associazione italiana turismo responsabile. Numeri in crescita: soci fondatori passati da 11 a 90. Somoza: ”La crisi potrebbe portare a un calo dei viaggi all’estero, punteremo sulle esperienze italiane”

MILANO – Sicilia, Sardegna e Calabria il “motore” del turismo responsabile, ma non mancano esperienze a Roma e in Liguria. Una realtà in crescita, come conferma l’esperienza di Aitr (Associazione italiana turismo responsabile), che festeggia in questi giorni il decennale di attività con un seminario a Milano.

“La rete italiana di turismo responsabile è la prima al mondo -dice Alfredo Somoza, presidente di Aitr tra il 1998 e il 2004-. Dagli 11 soci fondatori del 1998 siamo passati a più di 90”. Inoltre Aitr è tra i promotori della rete europea del turismo responsabile “Earth” (European alliance for responsable tourism and hospitality), formalmente costituitasi il 16 ottobre a Bruxelles, che favorirà il lavoro di rete tra gli operatori del settore.

“Dieci anni fa parlare di turismo responsabile era un’utopia, oggi siamo una realtà del terzo settore che crea posti di lavoro e muove numeri significativi di persone”, aggiunge Alfredo Somoza. In media, in un anno, sono 10-12mila gli italiani che scelgono di partire per l’estero e 100mila i viaggiatori che scelgono di visitare una realtà italiana. “Nel 2009 la crisi potrebbe portare a un calo dei viaggi all’estero -prevede Alfredo Somoza- per questo motivo lavoreremo per promuovere le esperienze italiane. Ne stanno nascendo di nuove, come quelle legate alle cooperative sociali”. (is)