Una giornata particolare

Succede quando ti prende la voglia di andare a tutti i costi, senza meta: si prende e si va, basta partire. 

E allora fai l’ improvvisata a un amico che sta a  Cairo Montenotte, e poi si vede.
 Aperitivo lungo con assaggi vari,  passeggiata sotto i portici medievali:   bassi… per chi è abituato ai portici ottocenteschi pieni di respiro ma pittoreschi e particolari, solo qui da noi hanno un loro perchè.

 

Chi la conosce dai giornali pensa sia solo un centro pieno di fabbriche, invece ha un bellissimo centro storico:  la porta turrita della città con l’orologio segna  il tempo,   le insegne dei negozi sembrano piccoli quadretti e  palazzi antichi nascondono stanze con scale a chiocciola e passaggi segreti che non lo diresti, porte antiche con sopraporta in lavagna e   stanze con affreschi e  muri in pietra,  un vero tuffo nel passato!

E poi, ad agosto per 5 giorni  si ritorna veramente nel medioevo con costumi d’epoca, sfilate e giostre con “Cairo Medievale”:  quest’anno, dal 6 al 10 agosto il tema sarà “la Coda del Drago”: non me lo voglio proprio perdere.

Soddisfatte le voglie della gola con un happy hour a base di torte verdi e assaggi vari, ci viene in mente che a pochi passi  c’e’ il Museo del Vetro, ad Altare,  e in questo periodo  fino al 17 agosto si svolge l’Altare Glass Fest:    occasione fantastica per vedere come lavora un artigiano del vetro e anche per rivisitare un Museo affascinante, sia per la  location in cui si trova sia per gli oggetti conservati!

 

Da Cairo basta tornare verso il mare e seguire la SP 29 e quindi la sp25  fino a Altare. Da Savona  si arriva  attraverso l’autostrada Torino Savona, uscita Altare, appunto.  
Per andare al Museo,  passando,  buttiamo un occhio nella chiesa di S.Eugenio,  chiesa “molto” particolare  anche se non posso dirvi perché:  lo scoprirete da soli, andandoci. Fu sottoposta a restauri ininterrotti dal 1875 al 1927 .

 

Vi basti sapere che dal 1869  fu  parroco di Altare  e importante benefattore  Padre Bertolotti,  che ebbe   molti tratti comuni con un prete  altrettanto famoso vissuto nel sud della Francia negli stessi anni.

 Anche due bellissime ville liberty,  Villa Agar, destinata alla sorella Enrichetta e   Villa Rosa, per la sorella Rosalia,  erano patrimonio della sua beneficenza:  la prima ora è  casa di riposo,  e proprio la seconda è  la sede del museo del Vetro, dove siamo diretti. Prima di entrare ci soffermiamo all’esterno per fotografare le linee particolari delle due costruzioni, che si trovano in Piazza del Consolato.

 Appena entrati respiriamo  già artigianato puro:  vetro formato da  soffio di vita che ha domato la palla  incandescente uscita dalla fornace, mano d’uomo che attraverso la pinza ha creato forme non immaginabili. 

Nelle teche le opere esposte raccontano la fatica  di chi stava accanto alle fornaci. I colori e le trasparenze, incredibili,  possono venire solo da  combinazioni  operate da un  vecchio alchimista al lavoro alle vetrate delle cattedrali gotiche.
E poi…  i giganti.

Sculture e alzate da frutta per le cene dei notabili medievali,  lampade per gli interni dei castelli e delle case  dei nobili,  piatti enormi che già vedi occupati da cacciagione contornata da un dressage superbo. Infine lavorazione del vetro in chiave moderna dove si trovano  vasi, piatti. portacandele  e persino  portaombrelli, e sculture  e  vetro serigrafato. Sorprendente la quantità e le dimensioni delle opere che si possono creare con il vetro.

 

 

Anche gli interni non sono da meno: Villa Rosa tiene fede alle premesse, e chi ama il liberty non puo’ restare deluso dagli arredi interni , anche se dopo il restauro del 2008  un’ulteriore valorizzazione sarebbe l’ideale.  Votatelo tra i luoghi del cuore del FAI!

Il ricordo di un viaggio torna alla mente, e si riflette in un oggetto che appare in una teca. I viaggi di chi va per tornare e quelli di chi va per restare: sono gli artigiani del vetro emigrati in Sud America che attraverso l’arte vetraria  ci rimandano le forme  d’oltremare. E allora, tra gli altri,  ecco anche il ragno sui vasidi foggia  precolombiana, che porta a noi  popolazioni d’oltremare con le loro culture.  
Il mestiere del vetro soffiato non si è perso: se arrivate a Altare trovate ancora laboratori per gli amatori della lavorazione del vetro.

Si incontreranno ancora fino al 17 Agosto all’Altare Glass Fest  da giovedì alla domenica, dalle ore 17 alle 22,30. Ingresso gratuito.
Per ulteriori info:  Museo del Vetro 019 584734

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