Amarcord XXV° di Exodus, Carovana 2009, Vittorio e Giada si raccontano

Calzadilla de la Cueza – Leòn (80 km)
Il freddo del mattino viene placato prima, da un cappuccino spagnolo che poco ha a che vedere con quelli italiani e poi da un bel sole.
Tappa pianeggiante e senza vento, quasi un clima ideale che si riflette sulla Carovana che inanella la seconda giornata di totale serenità. Segnali di crescita che cementano il gruppo e fortificano il singolo.
Alle 15 siamo già a Leòn, città nata dall’accampamento romano della VI legione fra il 68 e il 70 D.C.
Non perdiamo l’occasione di visitare la prima grande città in cui sostiamo dall’inizio del cammino.
Superba la Cattedrale del XIII secolo e particolare la Casa Botines, opera nel 1892 di Gaudì, il celebre architetto, grande esponente del modernismo, progettista della Sagrada Familia di Barcellona.
Cena e riflessione sull’armonia assaporata e che ci auguriamo di conservare a lungo, alcuni partecipano alla benedizione del pellegrino, nella cappella del monastero dei benedettini nel quale alloggiamo.
Domani sera giungerà dall’Italia un nuovo amico che ci allieterà con la sua presenza fino a giugno, lo stiamo aspettando a braccia aperte.

Il cammino di Vittorio

“ Il mio cammino porta a Luca, mio figlio, 8 anni. Santiago de Compostela è solo la meta spirituale che mi sono prefisso di raggiungere sin da quando ho accettato di far parte di questa Carovana.
Il nuovo Vittorio che sta nascendo, giorno per giorno, sarà finalmente il padre che non sono potuto essere fino ad oggi per colpa di una dolorosa separazione. Mi manca la sua vicinanza e questa forzata lontananza mi servirà per avvicinarmi a lui. Devo anche dimenticare mia moglie che mi ha fatto soffrire troppo calpestando il mio orgoglio e i miei sentimenti.
Il mio percorso è proteso a ritrovare l’uomo che si è smarrito e che vuole tornare ad impegnarsi ed onorare ogni sua giornata futura.
Già adesso in carovana cerco di rendermi utile al massimo delle mie capacità e anche se talvolta mi pesa un po’ supero tutte le difficoltà che la strada mi propone.
Il gruppo mi spinge ad essere sincero con chi mi è amico e con chi non lo è. Questo mio modo di essere schietto e senza falsità alcuna è una dote che ho sempre avuto e mi tornerà utile nel roseo futuro che sogno per me. A mio figlio”.

Leòn – Molinaseca (92 km)
Gran bella sgambata per la Carovana di Exodus che oggi si è superata, avvicinando i cento chilometri di cammino fra sterrati impegnativi ed una salita tosta.
Partiamo da Leòn sapendo già di avere una scalata da compiere. Ci ha descritto bene il percorso un gentile pensionato di Biella, che da anni gira il mondo, a piedi o in bicicletta e che per il secondo anno consecutivo ha scelto il Cammino di Santiago perché rimastone affascinato.
Sole sempre più cocente e i volti dei ragazzi assumono un bel colorito strada facendo.
Durante la pausa per uno spuntino a Santa Catilina, Vittorio trova il tempo di aiutare un ciclista canadese aggiustando il movimento centrale della sua bici.
Si soffre un po’ sulla salita finale che precede una discesa di sedici chilometri, anche tortuosa e che esalta Gianluca che taglia alcuni tornanti con perizia degna del “Falco” Savoldelli.
La fatica termina subito dopo un ponticello romano situato a Molinaseca, dove ceniamo, offrendo, come da copione, un piatto di pasta alle zucchine ad un pellegrino spagnolo di Zamora che apprezza e ringrazia.
Andiamo a letto prima che il nostro nuovo ospite ci abbia raggiunto, arriverà alle 23, domani ci darà la sveglia, alle 6.30 come sempre.

Il Cammino di Giada

“ Portare a termine la tappa di oggi, per le difficoltà meteorologiche ed altimetriche, è stata una vera impresa. Ne traggo una grande soddisfazione che spero di portarmi dietro nei giorni successivi e spero mi venga in aiuto nei momenti di difficoltà che sicuramente incontrerò.
Sono contenta di vivere questa esperienza, perché mi fa sentire viva e mi dà il senso della vita che continua.
Conoscere ed esplorare l’Europa mi arricchirà come persona e al termine del nostro cammino sarò un’altra Giada. Quella che voglio regalare alla mia famiglia, che amo più di ogni altra cosa a che mi manca.
Ricorderò giorno per giorno questo gruppo fantastico che mi è spesso di aiuto nei momenti difficili e in cui ho trovato amici sinceri che cresceranno con me. Ricordo anche di fare gli auguri alla mia cara nipotina Chiara, ti porto sempre nei miei pensieri, tua zia”.

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