“Un turismo per tutti”: arrivano i viaggi accessibili in Val d’Aosta

Le associazioni illustrano percorsi di vacanza, sentieri, piste, servizi accessibili non solo ai disabili motori, ma a celiaci, persone con allergie, ipovedenti e gli anziani

AOSTA – Un mercato potenziale ricchissimo, un numero di persone con esigenze particolari che vorrebbe viaggiare, ma ancora non sa bene come, dove e perché scegliere una località. Sono queste le premesse che hanno portato anche quest’anno alla realizzazione del convegno nella sua seconda edizione “Un turismo per tutti”, organizzato dal consorzio delle cooperative  Trait d’Union, dal Csv, Coordinamento solidarietà Valle d’Aosta, Fondazione Courmayeur.  Protagonisti, il mondo del volontariato, le associazioni, le diverse e interessanti iniziative portate avanti, ma soprattutto gli scenari della Valle d’Aosta, che aspettano solo di essere fruiti. L’accessibilità dei luoghi, intesi non solo come alberghi, ma anche come percorsi di vacanza, sentieri, piste, servizi: tutto a disposizione di persone con esigenze particolari, che in Italia e che viaggiano sono 3 milioni, a fronte di un milione e mezzo che viaggerebbe se solo ne avesse l’opportunità.

E non solo disabili in carrozzina, ma anche per esempio i celiaci, persone con allergie, donne, ipovedenti, e gli anziani, soprattutto in un’Italia dove la popolazione sta invecchiando rapidamente. ”Strategie di marketing”, ha sottolineato l’assessore al Turismo della regione Autonoma Valle d’Aosta Aurelio Marguerettaz, invitando ad un approccio sempre meno “filosofico” e sempre più concreto. ”Un turismo per tutti che comprenda un ventaglio di utenti più ampio, non solo ‘inabilità’, ma “specialità”. La formazione degli operatori, questione fondamentale, non solo per l’accoglienza, ma per offrire qualcosa in più.

Informazione, promozione, formazione: di concretezza hanno parlato i partecipanti al convegno, sottolineandone vari aspetti. Sulla “capacità di saper accogliere” ha insistito anche Leris Fantini, esperto in turismo accessibile e vicepresidente del Cerpa – Centro europeo ricerca e promozione accessibilità Trento. Rimarcando l’importanza della qualità, nel turismo italiano, perché ”se una persona viene trattata male, si dimentica della bellezza dei luoghi”. Le strutture adeguate fidelizzano il cliente, e ha portato l’esempio di un camping, in Romagna, ben attrezzato per accogliere le persone diversamente abili, dove la clientela, per la qualità dei servizi, è in continuo aumento.

“Il turismo –  ha concluso – è un sistema, non solo un albergo”. Nel corso della giornata, sono state portate esperienze come il Camp Rotarfec- Rotary et Association Romandes des familles d’Enfants Cancerèux – Martigny, un campo per i bambini ammalati di cancro. L’esperienza nella Comunità Montana Grand Paradis “Turismo per tutti”, e le iniziative per disabili visivi, portate da Carla Mondolfo, presidente dell’Associazione nazionale sub vedenti, che nel suo intervento ha sottolineato la necessità di costruire percorsi adatti a ipovedenti e anziani, aspetto che nel turismo si può tradurre con la leggibilità, ad esempio di opuscoli, siti web, manifesti, cartelloni o riviste, nella fruibilità di musei, con l’abolizione di barriere e ostacoli, indicazioni, segnaletica, schede descrittive e pannelli adeguati.

L’incontro si è concluso con una tavola rotonda, presenti esperti dell’informazione come l’editorialista del settimanale  Vita Franco Bomprezzi, Francesco Mismirigo, della Ftia, che ha portato l’esperienza del Canton Ticino sull’accessibilità delle strutture, Diego Albanese di SL&A Turismo, Silvana Perucca presidente Associazione Albergatori Valle d’Aosta, e Annibale Salsa, presidente del Cai con l’interessante esposizione di un progetto in montagna con i malati psichici. (Rosa Ferrato)

(31 marzo 2009)

Fonte: www.superabile.it