Siena: non perdetevi il Santa Maria della Scala

Il Duomo di Siena visto dalla finestra dell'antico ospedale

Il Duomo di Siena visto dalla finestra dell’antico ospedale

Una visita a Siena non sarà mai completa senza un salto al Santa Maria della Scala.  L’antico ospedale che per secoli accolse pellegrini, malati, indigenti e bambini abbandonati è oggi un grande complesso museale che – oltre ai numerosi ambienti monumentali dove è possibile ammirare un vasto patrimonio artistico – include il Museo Archeologico Nazionale, il Museo d’Arte per Bambini, la Biblioteca e Fototeca d’Arte.

Dimenticatevi la visita museale“classica”. Andare al Santa Maria della Scala, uno dei primi modelli europei di centro assistenziale, significa immergersi nella storia di Siena. Gli splendidi affreschi, gli spazi e la stessa posizione prestigiosa di fronte alla scalinata del Duomo e sulla Via Francigena, offrono interessanti chiavi di lettura della vita cittadina.

Il Pellegrinaio

Il Pellegrinaio

Curiose le storie dei “figli dell’ospedale”. Al Santa Maria della Scala, infatti, i “gettatelli” non soltanto venivano accolti, ma anche seguiti per tutta la vita, con la possibilità reale di inserirsi a pieno titolo nella società.

I bambini che di solito erano abbandonati di notte nella piazza dell’ospedale, venivano registrati al momento del loro ingresso, ricevevano istruzione e avevano la possibilità di imparare un mestiere.

Le figlie del Santa Maria della Scala avevano la garanzia di un matrimonio dignitoso ed erano perciò, fornite da una dote.  I maschi, invece, dopo aver appreso un mestiere, lasciavano l’ospedale con il guadagno del lavoro svolto fino ad allora e, talvolta, anche con una piccola somma donatagli dal Santa Maria.

Le figlie del Santa Maria della Scala nel affresco di Domenico di Bartolo

Le figlie del Santa Maria della Scala nel affresco di Domenico di Bartolo

Nel “Pellegrinaio”, uno dei luoghi artisticamente più belli del complesso museale, un affresco di Domenico di Bartolo del 1441, raffigura l’accoglienza, l’educazione e il matrimonio di una figlia del Santa Maria della Scala.

La vita nell'antico ospedale raccontata negli affreschi

La vita nell’antico ospedale raccontata negli affreschi

Sempre nello stesso vano, si trovano i capolavori di Lorenzo Vecchietta, Priamo della Quercia – il fratello di Jacopo, Pietro d’Achille Croggi e Giovanni di Raffaele Navesi, nonché altri affreschi di di Bartolo, dove si vedono le scene della distribuzione delle elemosine, la cura degli infermi ed altre testimonianze iconografiche della vita ospedaliera dell’epoca.

Molto suggestivo il Museo Archeologico, allestito nei cunicoli affacciati sulla strada interna dell’antico ospedale. Nella “pancia” dell’edificio i visitatori troveranno interessanti percorsi per visitare la collezione archeologica e i materiali provenienti prevalentemente dal territorio senese.

Il Tesoro del Santa Maria della Scala - il sacro chiodo

Il Tesoro del Santa Maria della Scala – il sacro chiodo

Il Santa Maria della Scala custodisce poi anche un tesoro. Si tratta di un importante gruppo di reliquie proveniente dalla cappella imperiale di Costantinopoli. Il lotto acquisito nel 1359 dopo una lunga e laboriosa trattativa, comprende il sacro chiodo della Croce, un lembo del celo, un frammento della cuffia e della cintura della Vergine, oltre a frammenti di ossa di numerosi santi e martiri.

Il carnaio

Il carnaio

Infine, altra “tappa” fondamentale per un vero tuffo nella storia, è il carnaio, situato vicino all’Oratorio di Santa Caterina della Notte. Nonostante l’atmosfera tetra che si respira tra labirinti scavati nel tufo, vale assolutamente la pena visitare questo luogo che racconta la tragedia dell’epidemia di Peste che ha colpito Siena nel Trecento. Tra i reperti tutt’ora visibili vi sono una vera e propria muraglia di ossa calcinate, teschi e stoffe dei morti.

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