Verezzi e la bellezza delle piccole cose

Vi ricordate quando vi hanno letto la prima volta una favola? In quel momento esatto il vostro mondo si è popolato di magia, boschi, fate e piccole casette abitate da personaggi venuti da un altro tempo.

Verezzi: una fiaba sospesa sul mare.

Così succede la prima volta che si arriva a Verezzi. Una fiaba sospesa sul mare, un luogo talmente unico che spinse i nomadi saraceni a fermarsi e costruire proprio qui la loro casa. Per farvelo conoscere non basterebbe una voce, un ricordo, un unico punto di vista. Così nasce questo racconto corale.

Enrica: “Come dentro a un palcoscenico”

verezzi borgio pergolato labradorRicordo come se fosse ieri la stradina che si inerpica su per Verezzi. Il fiatone di Giorgia che non vedeva l’ora di arrivare. Gli aromi delle piante selvatiche. E poi finalmente il borgo con le sue pietre secolari e la terrazza dove di svolgono gli spettacoli, che dà quasi la sensazione di passeggiare dentro un palcoscenico. Un misto di storia e arte. Abbiamo puntato lo sguardo all’orizzonte e incredibile ma vero, con i contorni così precisi e definiti, la Corsica, tanto vicina quasi da poterla toccare. La vedevo per la prima volta.

Chiara: “Verezzi a ha a che fare con le emozioni”

Verezzi è molto più di un paese, di un borgo di una frazione. È qualcosa di impalpabile, di suggestivo. Qualcosa che ha a che fare con le emozioni.

A renderlo un luogo magico la sua bellezza conta sicuramente, ma credo che sia solo una parte del segreto. Secondo me il segreto di Verezzi non è solo Verezzi, siamo noi.

L’estate scorsa ho accompagnato un gruppo di ragazzi stranieri a fare delle riprese nel borgo. Dovevate vedere i loro occhi increduli mentre salivano le viuzze tra archi e piazzette, fino ad arrivare a Sant’Agostino dove è stato un istinto sedersi e guardare tutto, ogni minimo angolo tra terra e cielo. Poi hanno scoperto una bottega che sembrava uscita da un film di Tim Burton, un ristorante da mille e una notte e un delizioso bistrot per una chiacchiera e un aperitivo.

verezzi artigiani borgio strumentiErano loro che stavano scoprendo tutto questo, dal panorama di ulivi e vigneti al labrador che si godeva l’ombra di un pergolato e i fiori che si arrampicavano tra le persiane. Ecco che in una vecchia caffettiera ha preso casa una pianta grassa. La guardavano come se prima di loro non fosse esistito nulla. Ecco il potere delle piccole cose, ho pensato. Quando, grazie a loro, ti rendi conto che il tempo guasta l’intonaco delle case, ma che le risarcisce in bellezza. Non c’è smartphone o macchina fotografica che possa fotografare tutto questo. E neanche ti viene in mente. Come non viene in mente alla meravigliosa signora che gestisce un atelier sulla piazza di chiuderne la porta, anche quando va prendere un caffè dalla sua amica. E capita poi che ti invita a casa sua per mostrarti la vista che si vede dalla terrazza più alta di Verezzi.

Sono i piccoli gesti, alla fine, che producono grandi emozioni.

Yael: “Verezzi è una parte di me”

Amo Verezzi come se fosse una parte di me. Ricordo ancora la prima volta che l’ho visitata, la strada che si inerpicava sempre più in alto in una domenica di primavera piena di sole e d’azzurro.

Più salivamo, più il panorama si faceva vasto e mozzafiato: ai nostri piedi Borgio, Pietra Ligure, Loano, l’isola Gallinara, Capo Mele e un mare infinito.

E poi finalmente il borgo, con le sue case di pietra, il silenzio, gli orti, il profumo della macchia mediterranea che mi pervade ogni volta che ripenso a Verezzi e mi ruba un sorriso.

Speme: “Dalle grotte alle stelle”

È deciso, si va. Borgio Verezzi ci aspetta. Prima di salire vogliamo scendere.

Sì, scendere sottoterra per poi risalire al cielo, come Dante; vedere i colori che solo qui, negli anfratti della grotta di Valdemino si intercalano con stalattiti bianche e verde acqua che scorre.

E ora usciamo per andare tra verdi cactus, rocce calde e raggiungere il borgo di pietre antiche oramai a tarda sera: passeggiare tra le pietre, per raggiungere l’affaccio sul mare che da azzurro sta virando al viola mentre il cielo si stempera lievemente in un rosso vermiglio, come il vino genuino che ci sta aspettando in tavola al ristorante qui vicino… Buon appetito a tutti!

Barbara: “Inconfondibile e meravigliosa”

Esco dall’autostrada a Pietra Ligure, la mia direzione è Verezzi. Alla mia sinistra il cartello rosso e bianco “Verezzi uno dei borghi più belli d’Italia”. Poche curve, il tempo di parcheggiare ed entro nel borgo, alla mia sinistra l’antica osteria del Bergallo, qualche scatto nel caruggio ed eccola… la piazza, inconfondibile e con una vista meravigliosa. E qui tweetto: “Arrivare a #Verezzi e capire perché è uno dei borghi più belli d’Italia”. E mi si apre il cuore.

Valentina: “Verezzi, come in un set”

Ci sono stata solamente una volta, parecchi anni fa, ma tra i ricordi di questo luogo incantevole un’immagine è particolarmente viva nella mia mente: il giardino affacciato sul mare di una piccola struttura, uno spazio fiabesco e colorato pieno di oggetti recuperati da latte e ferri vecchi appesi e sistemati con cura tra i vasi, i fiori, le sedie e i tavolini di ferro … sembra un set di un film d’altri tempi e per qualche minuto mi sono seduta lì fingendo di essere una protagonista…

Marina: “Terrazze con vista sul paradiso”

Sono capitata a Verezzi quasi per caso, lo so, non è ammissibile non conoscere un luogo come questo dopo oltre vent’anni vissuti in Liguria, ma una giustificazione ce l’ho… non lavoravo ancora nel turismo! La stradina s’inerpicava sempre più in alto, ma il mare, la mia certezza, era sempre ben visibile. Arrivati in cima, il cielo cambia colore, i nuvoloni spariscono e tutto diventa più bello…parcheggiamo la macchina di fretta, colpiti da un’improvvisa frenesia, di vedere, di sentire, di scoprire. E fra stradine strette che profumano di antico, si aprono piazzette e angoli simili a terrazze con vista sul paradiso. E fra vasi di terracotta appesi e fiori che crescono selvaggi, passeggiamo felici, senza chiedere altro.


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Tiziana: “Ritrovare la pace”

Una foto in bella vista in ufficio, un magnifico terrazzo aperto sul mare, un suggestivo palcoscenico con vista mozzafiato, un perfetto incrocio di case, casine, casette in pietra. Un posto dove ritornare e ritrovare la pace: questo per me è Verezzi, luogo magico di Liguria.

Eleonora: “Lasciatevi rapire”

Immaginate una collina in lontananza; a sinistra il mare, a destra le montagne. Ora figuratevi un borgo incantato, a cui si arriva solo salendo su e ancora su e ancora su per una stradina, tortuosa e sinuosa. A questo punto aprite gli occhi e riempitevi il cuore perché state per addentrarvi in un luogo magico eppure reale. Un vicoletto, due, tre, e quanti altri… sono lì, davanti a voi e si snodano fino alla piazza principale. È Verezzi, che vi rapisce come farebbe uno stregone con la sua bella e vi conduce tra le sue strade per stupirvi ad ogni angolo. Procedere senza paura, coraggio, andate, andate avanti, è tutto vero. Assaporate. Spingetevi fino alla fine della strada maestra. Qui non abbiate paura, il vostro cuore avrà forse un soprassalto ma non sentitevi smarriti, anzi, godete dello spettacolo che si apre sotto il vostro sguardo perché quello che vedrete, ve lo assicuro, vi rapirà.

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