Amarcord XXV° di Exodus, Carovana 2009, i Pirenei e la via per Santiago

Saint Jean Pied de Port – Trinidad de Arre (72 km)
Buongiorno mondo. Esterniamo la nostra felicità col nostro sorriso e con una luce diversa negli occhi. Un bagliore di speranza s’irradia dalle nostre pupille incredule quando, intrapreso il cammino, ci rendiamo conto di ciò che stiamo facendo. Forse non comprendiamo ancora la grandezza del viaggio che abbiamo intrapreso, ormai tre settimane fa, ma che ora prende forma.
Ognuno di noi ha in mano il potere di scegliere il senso di questo cammino, abbiamo una responsabilità enorme, porre oggi le solide basi della ricostruzione.
Storia, religione ed epica oltre ad interiorità si intersecano a queste strade che oggi percorriamo con le nostre moderne Colnago.
Il Cammino di Santiago de Compostela è via di pellegrinaggio sin dal Medioevo. Meta finale è il Santuario, presso il quale è custodito il sepolcro di San Giacomo, che portò la sua opera di evangelizzazione sino in Spagna.
La storia del cammino è poi fatta di milioni di pellegrini che percorrono le varie vie che conducono a Santiago. Oltre centomila persone, ogni anno, popolano la Via Tolosana, Podense, Lemovicense o Turonense; strade diverse ma con una destinazione comune. Un pellegrino speciale come Giovanni Paolo II ne fece un tratto, questi percorsi sono stati dichiarati patrimonio dell’Unesco.
Il nostro cammino parte subito in salita e non è solo causa dei Pirenei, che da millenni svettano fieramente tra Franca e Spagna, la salita è la perfetta metafora di tutto ciò che stiamo vivendo. Tenere duro, una pedalata dopo l’altra e tanto sudore fra un tornante e l’altro per raggiungere la vetta. Prima o poi c’è sempre la discesa.
Con questa voglia tutti i ragazzi sembrano divorare il ruvido asfalto dell’Ibaneta, oltre mille metri, e poi un’altra ascesa e un’altra ancora.
La strada ci conduce a Roncisvalle, dove ci fermiamo per una sosta. La fama del minuscolo paesino è giunta ai nostri giorni grazie alla Chanson de Roland che narra della Battaglia del 778 D.C.
Le Chansons des Gestes resero immortali i paladini di allora, io, modesto trovatore moderno ho visto dieci Orlando armati di telaio, ruote ed elmo.
Alessio, Kevin, Mohamed, Giada, Vittorio, Ester, William, Gianluca, Fiorella e Josè oggi hanno vinto la battaglia ma la guerra è ancora lunga.
Il Cammino di Alessio

“ Ho passato dei momenti difficili nei giorni scorsi: ieri soprattutto mi mancavano le motivazioni e il pensiero era rivolto alla mia famiglia. Questo turbinio di forti emozioni mi aveva portato vicino all’abbandono.
Mollare la bici equivaleva a sottoscrivere il mio fallimento, l’ennesimo.
Il morale era sotto i tacchi e il malessere interiore acuiva la mia fatica sulla bicicletta.
I chilometri che ho percorso, solo con me stesso, sono stati utili a riflettere.
Ho pensato a lungo, da solo ma fondamentale è stato il sostegno del gruppo.
I ragazzi mi hanno trascinato fuori dal baratro in cui ero precipitato e hanno dimostrato ancora una volta l’unita d’intenti e la fratellanza che si respira in Carovana.
Se oggi sono ancora fra loro ed ho intrapreso con gioia e serenità, il Cammino di Santiago lo devo a loro.
Li ringrazierò a tempo debito. Ho preso comunque un impegno con me stesso: portare a termine il mio cammino interiore cominciando a vivere al meglio ogni singolo istante.
La giornata di oggi si aperta con una voglia nuova, ho scalato i Pirenei con grinta. Faticando e superando i miei limiti, godendo dello splendido paesaggio, fianco a fianco con i miei compagni di avventura.
Domani, ancora sulla strada, ancora sudore e fatica, è questa l’unica via per raggiungere il mio obiettivo”.

Trinidad de Arre – Los Arcos (75 km)

Casa del Pellegrino di Trinidad de Arre, ore 8,30, la carovana s’incolonna, puntualissima, per la seconda tappa del Cammino.
Siamo a due passi da Villava, la città di Miguel Indurain, il navarro re di due Giri e cinque Tour consecutivi, signore su e giù dalla bici.
Attraversiamo Pamplona, capitale di questa regione e nota per la corsa dei tori nella festa di San Firmino.
La strada ci attende e non possiamo godere a lungo delle bellezze architettoniche. Nuvole minacciose all’orizzonte ci suggeriscono un’andatura più vivace.
Poco dopo uno spuntino, una pioggia massiccia ci sorprende a metà strada da Los Arcos.
Ancora eccezionali i ragazzi sotto l’acqua e su un tracciato che presenta continue salitelle, anche impegnative.
Una menzione particolare la meritano, oggi, le ragazze che, provate anche da una breve grandinata, hanno tirato fuori il carattere. Un applauso al nostro terzetto in rosa, Ester, Fiorella e Giada.
Meritato riposo in albergo, fra i pellegrini, domani sveglia presto e due eventi particolari: Il compleanno di Kevin e il ritorno in gruppo di Niccolò.

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