Amarcord XXV° di Exodus, Carovana 2009: verso Strasburgo

Parigi – Meaux (40 km)

Arrivederci Parigi, mentre ci districhiamo fra le vie del centro, prima e della periferia est poi, ci ritornano in mente questi giorni che forse avremmo potuto sfruttare meglio ma che resteranno indelebili nella nostra memoria. Oltre alle visite ai monumenti di cui si è già parlato, un rincontro ha fortificato un’amicizia nata sulla strada. Eravamo sul Cammino di Santiago quando conoscemmo Jeremy, pompiere e reporter di Parigi. Lui percorreva il Cammino in solitaria e spesso le nostre strade si sono incrociate in terra di Spagna. La sua cordialità e gentilezza, da noi contraccambiata con un invito a pranzo o una gita al mare ci fece promettere di ricontattarlo, una volta giunti a Parigi. Dopo tempo noi non abbiamo dimenticato la promessa e contattatolo abbiamo organizzato questo piccolo miracolo. E’ stato con noi tutta la sera, omaggiandoci della foto che facemmo con lui sulla via per Santiago e di un filmato che documenta il suo lavoro. Oltre a questo ci ha fatto assistere al collage di foto sul suo Cammino e rivedere i luoghi che anche noi abbiamo toccato ci ha emozionato tanto. Anche questo amico parigino è il risultato della simpatia che ha riscosso e riscuote la Carovana fra la gente. Ributtandoci in strada ci permettiamo un’ultima passerella davanti all’Arc de Triomphe prima di lasciare Parigi e ritornare nella serenità di campagne e paesini.  Ci accontentiamo di aver abbandonato l’agglomerato urbano della capitale francese e dopo quaranta chilometri ci fermiamo a Triport, frazione di Meaux, in riva alla Marna. Per Giorgia è stata la prima pedalata ed è andata molto bene.

Meaux – Chalons en Champagne (115 km)

Lasciamo la placida riva della Marna con un tempo che minaccia pioggia e un freddo insolito per il periodo. La pioggia non arriverà per tutta la giornata e anzi un timido sole, che a tratti bucava le nuvole, ci ha riscaldati un po’. Un bel vento a favore ci ha sospinti nell’attraversamento dei campi con i vitigni da cui nasce lo Champagne e non a caso arriviamo a Chalons en Champagne, a trecento chilometri esatti da Strasburgo. Se Eolo continuerà a essere benevolo e la strada non riserverà faticose impennate, raggiungeremo Strasburgo già domenica. Oggi, grazie alle condizioni già descritte abbiamo portato a termine centoquindici chilometri e una menzione particolare è per Giorgia che al secondo giorno in bici è rimasta incollata al gruppo.

Chalons en Champagne – Bar le Duc (88 Km)

Lasciamo la terra delle bollicine francesi per spingerci fino al dipartimento della Mosa, nella regione della Lorena. Campagne con distese di girasoli e grano si sostituiscono ai vitigni e grazie al vento a favore la strada scorre veloce sotto le nostre ruote. Per ampi tratti la tranquillità è tale che si distingue chiaramente il vento sibilare fra le spighe. Ottantotto chilometri e fermiamo la nostra corsa a Bar le Duc. Il gruppo sembra pedalare con una certa disinvoltura ormai e spesso le difficoltà maggiori arrivano quando si scende dalla sella. Non dimentichiamoci di pedalare sempre, anche giù dalla bicicletta, per la vita.

Bar le Duc – Château Salins (140 km)

Con il vento ancora in poppa superiamo le insidie della strada che da Bar le Duc ci porta a Château Salins. Centoquaranta chilometri tutti d’un fiato che ci conducono nel dipartimento della Mosella in Lorena. La giornata ci ha mostrato una verdeggiante zona della Francia come il Parco Naturalistico della Lorena ma ci ha visto percorrere alcuni chilometri sulla Via Sacra, che unisce Bar le Duc a Verdun. Già il nome della città di Verdun basta a richiamare alla memoria una delle più grandi battaglie della storia. Iniziò il 21 febbraio del 1916 e terminò undici mesi dopo, lunghissima e sanguinosa, nel pieno della Prima Guerra Mondiale. Noi, abbiamo notato sul ciglio della strada le pietre miliari a ricordo del percorso che le truppe francesi fecero, agli ordini del Generale Pètain, per andare in soccorso della piazzaforte di Verdun che resisteva alle truppe tedesche. Questa, la Via Sacra era l’unica percorribile perché non bombardata dai nemici. Calcare queste strade è stato da brividi, ci si sentiva quasi dentro la storia. Quella storia si è compiuta, con dei vinti e dei vincitori, anche se il bilancio delle vittime, oltre 300.000, non lascia spazio a trionfalismi, noi stiamo facendo la nostra e la nostra battaglia vogliamo vincerla.

Château Salins – Strasburgo (117 km)

L’ultima fatica per raggiungere Strasburgo è proprio tale perché la strada è un continuo saliscendi con strappi taglia gambe. Il vento e qualche goccia di pioggia hanno reso la tappa forse più dura di quella di ieri e solo la meta ormai nel mirino ci ha indotti a tener duro, ancora una volta. Le gambe dure degli ultimi chilometri sono quasi un vanto quando arriviamo a Strasburgo e troviamo il nostro campeggio, abbiamo sudato e stretto i denti e siamo felici. Una settimana di permanenza ci aspetta e sarà ricca di stimoli nuovi e conferme sui passi avanti, individuali e di gruppo, che la Carovana ha generato in questi mesi. Siamo in Alsazia e Strasburgo, oltre ad essere capitale di questa regione, è divenuta, negli anni, uno dei centri più importanti dell’Unione Europea. Sede di Parlamento Europeo, Consiglio d’Europa e Corte Europea dei Diritti dell’Uomo è stata scelta forse per la sua natura biculturale visto che si trova a due passi dalla Germania. Questo, in breve, ciò che sappiamo di Strasburgo ma sicuramente impareremo a conoscerla meglio in sette giorni che prevedono la visita al Parlamento Europeo e qualche attività particolare.

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