Arte fra i laghi

Chiesa_SanGiovanniBattista_MontorfanoOggi vi proponiamo in itinerario che può essere percorso a piedi, in auto o in bicicletta anche per brevi tratti e appagherà gli amanti della storia e dell’arte dei piccoli borghi della Lombardia per la diffusa presenza di edifici di pregio, riferibili a tutti i periodi storici, dal protocristiano al primo Novecento.

Partendo da Como per arrivare al Lago di Pusiano (nel comune di Merone) o viceversa l’intera tratta conta 29 Km e passa per il borgo di Montorfano e i luoghi Segantiniani. Sia il punto di partenza che quello di arrivo sono comodamente serviti dai treni. Iniziamo dunque il nostro viaggio!

Partendo dal parcheggio dell’ospedale di Camerlata a Como, il percorso inizia in direzione di Lecco, attraversando il centro di Lipomo. Già da questo punto il paesaggio inizia a mutare e si caratterizza, dal punto di vista storico-artistico, per la presenza di antichi nuclei urbani nei pressi di piccoli laghi di origine morenica, di cui il più esemplare è Montorfano, dove merita senz’altro una visita l’omonimo borgo storico.

Qui è possibile visitare la Chiesa di San Giovanni Evangelista, consacrata nel 1044, restaurata nel 1197 e completamente risistemata nel 1578, e ammirare alcuni esempi di dimore nobiliari, tra cui in particolare Villa Mandelli, ben visibile solo dal lago.

Lasciandosi alle spalle il lago, il percorso prosegue e attraversa il comune di Orsenigo, raggiungendo poi quello di Alzate Brianza. A circa un km dalla ciclovia è possibile raggiungere il nucleo di Fabbrica Durini insediamento padronale, sorto su un dosso morenico, con villa e parco all’inglese, ridisegnato in età neoclassica, probabilmente su luogo fortificato di origine altomedievale.

Nel centro storico di Alzate meritano invece una sosta Villa Baragiola e Villa Odescalchi, ora albergo. La prima, di origine barocca, venne ricostruita dagli Alciati sulle fondamenta di una fortificazione medievale, forse il castello feudale del borgo, ancora testimoniato da una torre, mentre la seconda si configura come un nucleo di origine secentesca ma probabilmente riorganizzato nel XVIII secolo, come mostrano il razionale impianto distributivo dell’insieme e la chiara organizzazione esterna delle finestre. La villa fu anche residenza personale di papa Innocenzo XI (Benedetto Odescalchi, 1611-1689). Inoltre sempre nel borgo storico è possibile visitare la Chiesa di San Giorgio, caratterizzata all’interno da un pregevole ciclo di affreschi rinascimentali. Interpretando gli stemmi raffigurati, il ciclo potrebbe essere stato commissionato dalla locale famiglia dei Balduini, probabilmente al pittore Marco d’Oggiono o, forse, Sigismondo de’ Magistri, attivo nei decenni a cavallo tra XV e XVI secolo tra il territorio di Como e la Valtellina.

Prima di lasciare il paese si consiglia una visita anche al Santuario della Beata Vergine di Rogoredo, posto a sud del paese in un’area un tempo suggestiva località boschiva (forse il toponimo Rogoredo è legato alle rogore, querce) presso la brughiera del Terrò. La tradizione ha attribuito alla Vergine che vi si venera molteplici miracoli, legati alla protezione dei viandanti contro i briganti.

Il percorso prosegue poi in direzione di Anzano del Parco, fino a raggiungere il Comune di Alserio, dove si può vedere la Chiesa parrocchiale di San Clemente, di tipologia rinascimentale (fu consacrata nel 1574), facciata di impronta classicista e interno di età barocca. Continuando in direzione di Lecco, si attraversano poi i comuni di Monguzzo, Albavilla ed Erba.

In quest’ultimo comune si consiglia una sosta per la visita ad alcuni beni di interesse storico artistico, in particolare il Monumento ai caduti e il Teatro Licinium, che sorgono sull’apice della collina ad ovest del centro cittadino. Il primo si erge al culmine di una scalinata posta in asse con una delle più importanti vie di Erba, che qui si apre in più direzioni; il secondo si trova poco lontano.

Il Monumento ai caduti fu realizzato dall’architetto razionalista Giuseppe Terragni nel 1932, a sei anni dai primi schizzi progettuali. Il Teatro Licinium, interamente all’aperto, fu ideato dai fratelli Alberto e Federico Airoldi. L’opera fu inaugurata nel luglio 1924 e ospitò presto importanti rappresentazioni teatrali e liriche. Distrutta la gradinata originaria in legno nel 1928, il teatro fu ricostruito con strutture più stabili dagli stessi Airoldi, su progetto degli ingegneri Bassi e Bozzoli. Di gran interesse anche il Castello di Pomerio e quello di Casiglio (quest’ultimo oggi ospita un hotel a 4 stelle), databili il primo al XI-XIII secolo e il secondo ad un’epoca leggermente anteriore e la cui fondazione, secondo un antico volume delle Genealogie, sarebbe opera del vescovo Beltramino Parravicini.

Da vedere anche Villa Amalia, ricavata negli anni a cavallo tra Sette e Ottocento da edifici conventuali quattrocenteschi dei Francescani Riformati e il cui oratorio fu parzialmente incorporato nella Villa su progetto di Leopold Pollack. Anche il parco della villa presenta interessanti costruzioni e statue neoclassiche.

Per gli appassionati la Villa Comunale di Crevenna ospita dal 1977 il Civico Museo di Erba, istituito nel 1961 e già operativo dal 1964 nella sede di Villa Majnoni. Espone una preziosa raccolta di reperti delle popolazioni antiche del luogo, illustrando i caratteri del territorio brianzolo a partire dalla sua storia e dal carattere geomorfologico.

Il percorso, che termina nei pressi della stazione FNM di Merone, prosegue poi raggiungendo il Lago di Pusiano, ultima sosta dell’itinerario.

Qui merita una visita il Palazzo Beauharnais, interessante esempio di dimora nobiliare di origine rinascimentale (fondata probabilmente nel 1521), ampliato nell’Ottocento, in cui soggiornò il cardinale Carlo Borromeo e abitò il Vicerè Eugenio Beauharnais, figlio di Napoleone Bonaparte.

Il paesaggio del lago di Pusiano e molti luoghi della Brianza, sono legati all’attività del pittore Giovanni Segantini (1858-1899), che vi soggiornò a più riprese tra il 1881 e il 1886. Dalla sponda del Lago di Pusiano, Segantini dipinse nel 1882 “Ave Maria a trasbordo”, con il quale vinse la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Amsterdam. Importante è proprio il legame che nel secondo Ottocento l’artista strinse con questi luoghi, che riecheggiano nella sua pittura divisionista, attenta più ai valori atmosferici e cromatici che al mero dato paesaggistico. A Pusiano è prevista ora la nascita di un museo virtuale, costituito da un archivio informatico dei dipinti segantiniani, nonché percorsi multimediali interattivi, utili per la conoscenza dei luoghi e le relazioni intessute con i dipinti.

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