Itinerari religiosi in città e in provincia Bergamasca

Compresa tra l’ultimo lembo della pianura lombarda e la catena delle Alpi, la Bergamasca è terra di grande religiosità.
Meno nota sicuramente rispetto ad altri luoghi, si impose all’attenzione quando nel 1958 venne eletto papa proprio un bergamasco, Giovanni XXIII.
Incominciò un intensissimo afflusso di visitatori a Sotto il Monte, allora piccolo centro di campagna, un po’ in piano e un po’ in collina, e l’opinione pubblica scoprì le radici di un papa straordinario, il quale dal Vaticano tornava costantemente con il pensiero alla Bergamasca, alla sua gente, alle sue tradizioni.


In provincia di Bergamo i soli santuari dedicati alla Madonna sono ben centosei.
Alcuni sono notissimi, come quello di Nostra Signora della Fontana di Caravaggio, al quale giungono pellegrini da tutta Italia e da varie nazioni europee.
Altri invece sono conosciuti in ambito regionale, come quello della Cornabusa, a Cepino, in valle Imagna, o della Beata Vergine delle Grazie ad Ardesio, in Val Seriana; altri ancora solo in ambito provinciale o locale. Per lo più fondati secoli fa, i santuari bergamaschi sono al centro di antiche e confermate tradizioni.
Molte sono andate perse, altre si rinnovano ogni anno, espressione di una fede vera, profonda.
La stessa che guida tanti pellegrini ai santuari grandi e piccoli, ricchi d’opere d’arte o semplici come sono le chiese di campagna, seguendo l’ordine delle feste e dei cieli stagionali.
Non meno ricco il patrimonio religioso, d’arte e di storia delle centinaia di chiese che costellano il territorio bergamasco.
Caravaggio

Caravaggio è celebre perché vi nacque Michelangelo Merisi, detto appunto il “Caravaggio”, uno dei massimi maestri della pittura di tutti i tempi. La sua fama è tuttavia legata al grandioso santuario innalzato nel punto dove la Madonna, il 26 maggio del 1432, apparve ad una donna del luogo, Giovanetta Varoli. Subito sgorgò una sorgente ed ora alla fonte, segno sensibile di quel lontano evento, attingono milioni di pellegrini.

L’originario viottolo tra i campi di Caravaggio che conduceva al luogo del miracolo fu sostituito dallo splendido viale alberato che, largo quasi 30 metri, porta fino al santuario dalla statale Padana Superiore. Al centro dell’attenzione è il Sacro Fonte, collocato proprio sotto l’altare maggiore. Le statue della Madonna e di Giovanetta ricordano lo straordinario colloquio tra la Signora della Fontana e la contadina. Da sotto i piedi di Maria sgorga la sorgente, che fornisce acqua al Sacro Fonte e alle due piscine esterne.

Un milione e mezzo di pellegrini giunge ogni anno al santuario di Caravaggio. La punta massima (50-60.000 persone) il 26 maggio, anniversario dell’Apparizione.

Chiesa e convento di S. Bernardino furono innalzati nel 400 a Caravaggio per ricordare il frate francescano che aveva portato la pace tra le popolazioni locali. La chiesa è decorata con numerosi affreschi del ‘500.
Nel santuario della Madonna delle Lacrime di Treviglio è invece custodita l’immagine della Madonna dalla quale, il 28 febbraio 1522, sgorgarono lacrime mentre le truppe francesi si accingevano a distruggere tutto. Il generale che li comandava fermò i soldati e Treviglio fu salva.
Sotto il Monte Giovanni XXIII

A chi arriva dalla pianura il paese di Sotto il Monte Giovanni XXIII appare dominato dalla torre di S. Giovanni. In origine doveva essere un fortilizio, legato al primo formarsi del Comune, divenendo poi la torre campanaria della prima chiesa parrocchiale dedicata a S. Giovanni Battista. Demolito l’antico tempio quando si incominciò a costruire la nuova chiesa, rimase la torre-campanile, alta 11 metri, preziosa testimonianza d’arte romanica.

Nel crepuscolo del 29 ottobre 1958 il colle di S . Giovanni era punteggiato di falò. Gli abitanti manifestavano così la gioia del loro paese, scelto per dare i natali al Papa.
Da allora Sotto il Monte è molto cambiato. Ma immutato è il ricordo lasciato da Giovanni XXIII, da tutti chiamato il “Papa buono”.

I luoghi che videro l’infanzia di Angelo Giuseppe Roncalli ed ai quali tornò sempre, fino al 1958, sono visitati ancora oggi da moltissimi pellegrini. Le mete più frequentate sono il Palazzo, la piccola cascina dove nacque e Ca’ Maitino, la dimora estiva dove soggiorno da vescovo e da cardinale.

Il Palazzo, dove Angelo Giuseppe Roncalli nacque il 25 novembre del 1881, è affidato ai Padri Missionari del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime): è rimasto intatto con tutta la sua rusticità e l’aspetto tipico di un cascinale. Ca’ Maitino fu dimora estiva di mons. Roncalli da vescovo e da cardinale: le Suore delle Poverelle vi custodiscono memorie, oggetti personali e alcuni dei doni offerti al Papa.

L’abbazia di S. Egidio è tra i luoghi di Sotto il Monte che furono più cari a Papa Giovanni. Circondata da boschi e vigneti, fu costruita sulle pendici del monte Canto nel 1080; consacrata nel 1090, divenne sede del priorato cinque anni più tardi. La sua struttura è quella tipica delle chiese cistercensi protoromaniche.

Pontida: Monastero benedettino

La basilica di S. Giacomo, con a fianco il monastero benedettino, a Pontida, nel cuore della Val S. Martino. Le origini sono antichissime. Secondo la tradizione l’abbazia fu sede del celebre, giuramento (7 giugno 1167) tra le città lombarde contro l’imperatore.

Foppenico: Santuario del Lavello

Altro luogo della valle S Martino meta di pellegrini è il santuario del Lavello, a Foppenico di Calolziocorte

Valle Imagna: Santuario della Madonna della Cornabusa

Il santuario della Madonna della Cornabusa, in valle Imagna, situato dentro una vasta caverna, è, il più caratteristico di tutta la bergamasca. Da secoli è al centro della devozione degli abitanti della valle; meta di un gran numero di pellegrinaggi, una volta all’anno vi si raccolgono anche gli emigranti.

Per la sua fama vi giungono fedeli da altre regioni e da varie nazioni. Papa Giovanni XXIII fu particolarmente devoto alla Cornabusa, dove sostò in preghiera pochi giorni prima della sua elezione.

E anche uno dei motivi per cui il santuario è inserito negli itinerari che i pellegrini seguono alla ricerca dei luoghi cari a Papa Giovanni.
Chiuso tutto l’inverno a causa della strada impervia, il santuario della Cornabusa viene riaperto ogni anno la festa del Lunedì dell’Angelo.
Chi arriva per la prima volta, via via che si avvicina, nota il campanile, ma una volta giunto non trova traccia del santuario.
Deve percorrere una strada tagliata nella roccia e solo al termine si apre davanti ai suoi occhi lo spettacolo di un grande antro. In passato c’era all’interno una chiesetta.
Tra il 1350 e il 1400 la valle Imagna fu teatro di violentissime lotte tra Guelfi e Ghibellini.
La storia del santuario della Cornabusa racconta che un’anziana donna cercò allora scampo in una grotta portandovi una statua della Madonna Addolorata, che vi rimase anche dopo il ritorno della pace.
Anni dopo una pastorella sordomuta si addentrò nella grotta scoprendo la statua.
Tornata a casa e acquistato l’uso della parola e dell’udito, raccontò il fatto ai familiari.
Questi si fecero accompagnare alla grotta, constatando la veridicità del racconto. La notizia si diffuse per la valle e in breve nacque una viva devozione. Dentro la grotta fu costruita una prima cappella, poi ampliata e decorata.
La statua della Madonna Addolorata è in legno e alta circa 80 centimetri.
Sottoposta a studi accurati, è risultata d’origine toscana; di squisita fattura, si ritiene risalga al primo Quattrocento
Bergamo: Santa Maria Maggiore

Considerata il più importante monumento di Bergamo, la basilica di S. Maria Maggiore venne edificata dai bergamaschi per voto alla Madonna. I lavori iniziarono nel 1137 e si protrassero per oltre mezzo secolo
La basilica, che ancora oggi appartiene alla città, fu sempre più arricchita di opere d’arte.

Accanto agli antichi affreschi, lo splendido confessionale in legno capolavoro di Andrea Fantoni.

Alle preziose lavorazioni del coro si aggiungono le celebri tarsie, eseguite nel ‘500 su disegni di Lorenzo Lotto.
La facciata del duomo realizzata nel secolo scorso.
La grandiosa decorazione del coro in legno è stata portata a termine dal tedesco Gian Carlo San tra il 1693 e il 1698. Al centro spicca la cattedra vescovile eseguita da Andrea Fantoni nel 1705.
L’arredo più prestigioso dell’altare maggiore nella Cattedrale di Bergamo è la preziosa croce d’argento, detta di Ughetto, che risale al ‘300.
Bergamo: Santuari

Il santuario della Vergine Addolorata, o dell’Apparizione, nel borgo di S. Caterina, a Bergamo. Il santuario della Madonna della Castagna, tra i boschi dei colli di Bergamo. Il santuario sul colle di Sombreno, a Paladina.

Almenno S. Bartolomeo e S. Salvatore

Pur non essendo al centro di venerazione, uno dei più importanti edifici religiosi della provincia di Bergamo è la Rotonda di S. Tomé.
E cosi denominato, per la caratteristica architettura, un antichissimo tempietto che si trova in territorio di Almenno S. Bartolomeo.

Il santuario della Madonna del Castello di Almenno S. Salvatore venne innalzato dove già esisteva una antichissima chiesa. Nell’aprile del 1506 un muro di sostegno si scostò di un paio di metri rivelando una immagine della Madonna dipinta sulla facciata.
Santuari in valle Brembana

Il santuario della Madonna della Coltura di Lenna sorge dove un tempo c’era un’officina. Nell’ottobre dei 1580 un garzone vide illuminarsi di luce vivissima una immagine della Madonna affrescata all’interno di un magazzino.
L’episodio si ripeté, tanto che il padrone e gli altri lavoratori se ne accorsero.

In segno di devozione e per le numerose grazie ricevute, fu deciso di costruire il santuario, il che avvenne 32 anni dopo. Vi spicca un grandioso altare in legno, al cui centro è custodito l’affresco miracoloso.

Il grande polittico con la Madonna e il Bambino affrescato nella chiesa dell’antico borgo di Cornello dei Tasso, in valle Brembana.
L’interno della chiesa di Santa Brigida, prima chiesa parrocchiale di tutta la valle Brembana.
Il santuario di Costa S. Gallo, sopra S. Giovanni Bianco
Santuari in valle Seriana

Il santuario di S. Patrizio, che spicca sul colle vicino a Colzate, visibile da chiunque percorre la valle Seriana tra Vertova e Casnigo, racchiude una chiesetta antichissima, che viene fatta risalire al 1200 o ai primi tempi del 1300. Isolato su pareti a picco tanto da sembrare un antico fortilizio il santuario venne costruito a partire dal 1580 e completato una ventina d’anni più tardi
Ogni anno alla festa del Corpus Domini, si tiene a Gandino una grandiosa processione, alla quale prendono parte le Confraternite e gli abitanti di tutta la zona.
Splendida la basilica di Gandino, dedicata a S. Maria Assunta.
Il suo cospicuo patrimonio artistico e quello delle altre chiese di Gandino è raccolto nel Museo della basilica.

Il santuario della Madonna del Miracolo a Desenzano di Albino, in valle Seriana, è più conosciuto come santuario della Madonna della Gamba.

Infatti il 9 ottobre 1440 la Madonna comparve ad una giovane da tempo sofferente ad una gamba guarendogliela.
Nell’estate del 1496 la Madonna apparve ad un contadino di Vall’Alta ad Albino, il quale. Preso da gran sete mentre lavorava con i due figli l’aveva invocata. La Madonna fece sgorgare dalla roccia una fonte da dove l’acqua continua a scorrere freschissima.
Immerso nei boschi ‘ il santuario della Vergine di Perello si trova sulla montagna sopra Selvino.
Dopo che la Madonna era apparsa per 4 volte ad un contadino, il 19 luglio 1413 iniziò la costruzione della prima chiesetta
Il 2 giugno 1511 un affresco della Vergine dipinto su una cappella lungo il fiume Serio, in località Campolongo di Ponte Nossa, fu visto lacrimare sangue.
Ad una pastorella che voleva asciugare la lacrima, la Madonna chiese che fosse innalzata una chiesa.
Durante la peste del 1630 gli abitanti di Pradalunga fecero voto di costruire un santuario sul Colle della Forcella, dove già esisteva una edicola con una immagine dell’Addolorata esistente nel santuario di Borgo Santa Caterina, a Bergamo.
Il santuario della Madonna delle Grazie di Ardesio venne innalzato e col tempo ampliato e arricchito di opere d’arte sul luogo dove il 23 giugno del 1607 la Madonna apparve a due bambine in preghiera. Il prodigio si rinnovò ed ebbe inizio un processo canonico; gli abitanti di Ardesio poterono infine costruire una chiesa dove era avvenuta l’Apparizione.
Alla primitiva chiesetta furono apportati abbellimenti e rifacimenti fino all’attuale splendido santuario, al quale affluiscono pellegrini anche dalle altre province.

Altri santuari


Il santuario della Madonna delle Rose di Albano S. Alessandro fu innalzato dopo il prodigioso soccorso avuto da due viandanti francesi sperduti nei boschi la notte del 3 gennaio 1418.
La processione con la statua della Madonna è uno dei motivi di richiamo dei pellegrinaggi al santuario della Natività della Vergine, ad Ornica. La chiesa, situata in un luogo molto suggestivo, venne costruita nel ’700.
Il santuario della Madonna della Torre a Sovere è considerato uno dei più antichi della Bergamasca.
Si racconta che la sua origine sia dovuta all’imperatore Carlo Magno, nell’anno 801.
L’8 aprile 1356 la Madonna apparve ad una contadinella che si recava nei campi alla Basella di Urgnano.
Il prodigio si ripeté. Gli abitanti costruirono sul posto un santuario.
Più noto come santuario della Madonna dei Campi, il santuario di Nostra Signora della Preghiera si trova nella campagna attorno a Stezzano, a 5 chilometri da Bergamo.
Secondo la tradizione esisteva una cappella con l’immagine della Madonna, alla quale i contadini erano molto devoti. Un giorno di otto secoli fa, una donna vi scorse una gran luce e le apparve la Madonna con il Bambino. Fu costruita una chiesetta dove nel maggio del 1586 da un pilastro con affrescata la Madonna incominciò a sgorgare acqua; il 12 luglio successivo la Madonna comparve a due bambine di Stezzano.