
L’emergenza Coronavirus ha messo in ginocchio molti settori economici, ma quello che più sta soffrendo dal lockdown prolungato è senza dubbio il settore turistico. L’ultimo bollettino dell’Enit prevede 31 milioni di persone in meno che arriveranno in Italia: un crollo del 40% nel 2020 rispetto all’anno precedente, che si traduce in un calo di 21 miliardi di euro nel 2020 rispetto al 2019.
Una situazione che, a fine aprile, ha spinto il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini a chiedere all’Europa che venga creato un “Fondo europeo speciale per il turismo”. Tuttavia il mondo ha ancora voglia di Italia, lo dimostrano “i 162 milioni di interazioni sul tema del turismo nello Stivale” registrate da Enit sui social network tra il 18 marzo e il 16 aprile.
Quali sono le strategie e le possibili soluzioni per ripartire?
Lo scenario
I dati mostrano come, tra le 10 principali destinazioni turistiche europee, l’Italia sia quella che, in percentuale, subirà il danno economico più rilevante. L’impatto maggiore per l’Italia è quello dovuto al calo degli arrivi dai mercati a lungo raggio (dal -50% al -79%), seguiti dal medio raggio (Paesi emergenti europei, dal -44% al -70%) e dal corto raggio (Europa occidentale, dal -39% al -69%). Gli impatti negativi della pandemia durerebbero in totale 8 mesi, cioè fino alla fine di ottobre 2020. Gli arrivi totali tornerebbero ai livelli del 2019 solo nel 2023: circa il 50% della ripresa dal declino del 2020 avrebbe luogo nel 2021 e il 25% ciascuno nel 2022 e nel 2023. Nello scenario “al rialzo”, invece, gli arrivi totali in Italia tornerebbero vicino ai livelli pre-pandemia nel 2022 e li supererebbero del +6% nel 2023. Infine, nello scenario “sotto le aspettative di base” gli arrivi complessivi non recupererebbero i livelli dell’anno scorso fino al di là del 2023, anno in cui resterebbero comunque inferiori del 10% rispetto al 2019.
Le app per prenotare i posti in spiaggia
In Abruzzo, invece, la Regione e i titolari degli stabilimenti balneari, per i quali la pandemia comporterà una drastica riduzione degli ombrelloni, hanno pensato di farsi aiutare dalla tecnologia per superare le difficoltà. Come ha spiegato l’assessore regionale al Turismo, Mauro Febbo, la Regione ha predisposto “un piano per consentire ai cittadini di frequentare le spiagge libere nel rispetto del distanziamento sociale” e di questo piano fa parte un’applicazione attraverso cui prenotare il proprio posto in spiaggia. La piattaforma digitale sarà gestita dalla Regione in collaborazione con i titolari degli stabilimenti balneari. “Le spiagge libere saranno attrezzate con ombrelloni, lettini e sdraio, e per accedervi sarà necessario prenotarsi – ha spiegato l’assessore regionale -. Il costo, a prezzo calmierato, sarà a carico della Regione, che lo concorderà con i balneari”.
L’obiettivo della sicurezza
L’analisi di Gianluca Casagrande, professore associato di geografia, vicecoordinatore in turismo e valorizzazione del territorio all’università Europea di Roma e direttore scientifico del Greal (Geographic research and application laboratory):
“Quando si potrà cominciare – afferma – a uscire e a viaggiare, non si potrà presto tornare a farlo nel modo a cui eravamo abituati.Se riusciremo ad andare in vacanza, dovremo continuare a seguire misure di distanziamento sociale, profilassi, contenimento dei rischi. All’atto pratico, quindi, probabilmente si attiveranno prima strutture e servizi turistici che riusciranno a garantire quei requisiti. Per i mezzi di trasporto, invece, bisognerà ricorrere a misure di adattamento dei servizi attuali, tenendo conto che alcune sono più facili da organizzare di altre: ne è un esempio la riflessione che si sta facendo in questi giorni su come rendere più sicuro il trasporto pubblico urbano”.
“La tutela della salute – continua Casagrande – rimarrà il primo obiettivo. Ci vorrà comunque tempo prima che si possa tornare attivi con un business turistico a regime. Una variabile che bisognerà tenere nel giusto conto, poi, è quella di eventuali ‘zone rosse’ da stabilire, nelle prime fasi della ripresa, se dovessero manifestarsi focolai. Se, ad esempio, ad essere chiusa fosse una zona turistica, questo creerebbe ovvie e improvvise interruzioni nei flussi. Si potrebbero creare problemi non indifferenti”.
Rimani informato
In questo scenario, alcuni operatori del settore si stanno attrezzando per favorire la ripartenza. Quello che è indispensabile fare è restare aggiornati sulle opportunità legate al mondo dei viaggi, è possibile far questo visitando siti come Turismo News, dove vengono pubblicate offerte e segnalazioni in modo da dare visibilità alle imprese aiutando anche le persone a tornare a progettare le proprie vacanze. Il sito aggrega le offerte di alberghi, b&b, campeggi e residenze private. Altre aree sono dedicate al turismo sostenibile e raccoglie tutte le proposte di ospitalità ecosostenibile, mobilità dolce, riscoperta di borghi antichi, meditazione e immersione nella natura.