TURISMO SCOLASTICO IN MONTAGNA. CIRIO: “UNA PREZIOSA PROPOSTA PER GLI STUDENTI E PER IL PIEMONTE”

Il punto nel convegno per insegnanti, dirigenti scolastici, operatori turistici e amministratori organizzato a Torino dall’Uncem Piemonte venerdì 7 maggio 2010

L’orgoglio dei bambini e dei ragazzi che scoprono la propria regione nelle gite scolastiche, li può rendere ambasciatori del Piemonte con i loro coetanei all’estero.


Sulla pagina Facebook Uncem Piemonte, è possibile vedere il video che promuove il turismo scolastico nelle 22 Comunità montane e nei 553 Comuni montani piemontesi

“ Il turismo scolastico in montagna è un progetto molto intelligente. I nostri ragazzi hanno modo di conoscere e avere consapevolezza della Regione in cui vivono. Questi viaggi d’istruzione alimentano il settore del turismo del Piemonte. Perché il turismo non è solo un vanto per noi, ma una vera azienda, un’occasione di lavoro per giovani e adulti piemontesi”.

Così l’ assessore all’Istruzione e Turismo della Regione Piemonte, Alberto Cirio nel corso del convegno “A scuola di montagna. Il valore educativo dei viaggi nelle terre alte del Piemonte” – promosso dall’Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani del Piemonte – che si è svolto nel pomeriggio di oggi, venerdì 7 maggio, al Centro Congressi Torino Incontra di Torino.
“In Piemonte – ha proseguito Cirio rivolto agli insegnanti, agli amministratori, ai dirigenti scolastici e agli operatori professionali presenti a Torino – abbiamo 500mila studenti. Se solo il 10 per cento venisse portato in gita nel territorio montano, avremmo 50mila bambini e ragazzi che imparano ad apprezzare e conoscere il territorio in cui vivono”. Cirio non ha dubbi: “ Il turismo è una fonte di lavoro e di reddito. In montagna troviamo realtà che in altre aree del Piemonte sono andate perdute. Per questo il progetto dell’Uncem deve continuare. La nuova Giunta regionale, giovane e dinamica, vuole portare avanti quanto di positivo è stato fatto in passato”. “A scuola di montagna – ha proseguito l’assessore – è un buon progetto. Mi piace l’idea di fare scuola fuori dalla scuola. In un formaggio di montagna, c’è la stessa cultura di un dipinto artistico. I nostri ragazzi non possono ignorarla. Anche perché i grandi promotori del Piemonte saranno loro: abitano qui e apprezzano la bellezza dei luoghi, potendo far innamorare altri della terra che amano”.
Bambini, ragazzi, giovani, studenti delle scuole piemontesi di ogni ordine e grado “ambasciatori del Piemonte ”. Ne è convinto P atrick Hoffnung, direttore dell’Atl Turismo Torino & Provincia  che ha evidenziato l’importanza delle gite scolastiche in montagna, mettendo in luce molti luoghi da scoprire già contenuti nel catalogo di proposte per il turismo scolastico “A scuola di montagna”, lanciato dal presidente dell’Uncem Lido Riba e dal vicepresidente Giovanni Francini . “L’Atl segue con attenzione il turismo scolastico. C’è una grande varietà di luoghi da conoscere – ha evidenziato Hoffnung – Da tutt’Italia e dall’estero arrivano già numerosi giovani nelle nostre montagne. I territori devono però essere preparati ad accogliere. L’orgoglio dei bambini e dei ragazzi che scoprono la propria regione, li può rendere ambasciatori del Piemonte con i loro coetanei all’estero ”. Conoscenza, marketing e cultura. A Hoffnung è seguito l’intervento della rappresentante dell’Asapi, l’associazione di dirigenti scolastici, Gabriella Mortarott o. Con Domenico Chiesa , presidente Forum per l’Educazione e la Scuola del Piemonte, Mortarotto ha ribadito il ruolo chiave nell’educazione degli studenti di “una scuola che va fuori dalla scuola ”, che esce dal territorio il più spesso possibile e incontra nuovi luoghi con le persone di chi vive e opera in montagna, nei 553 Comuni montani e nelle 22 Comunità montane piemontesi”. “Reciprocità, scoperta e avventura – ha spiegato Chiesa – sono le parole chiave su cui la scuola deve lavorare per far conoscere la montagna, unendo maggiormente il proprio mondo con quello delle Comunità montane. L‘Uncem è un ottimo tramite di questa proficua interazione”.
“Le scuole del territorio possono essere recettive della grande opportunità dei viaggi d’istruzione in montagna – ha sottolineato Francesco De Sanctis, direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale – Con l’Uncem li promuoviamo perché siamo convinti dell’importanza di creare una rete tra scuole, in Piemonte e in tutt’Italia, con scambi tra studenti, che si conoscono e scoprono territori diversi”.
Tra gli intervenuti al convegno, Caterina Simonetta , docente della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Torino, Pierangelo Carrara , presidente Comunità Montana Valsesia e insegnante, Franca Giordano , direttore dell’Ufficio scolastico del Vco, e Renata Salvano  che negli ultimi anni ha lavorato all’assessorato regionale all’Istruzione.
L‘appello dell‘Uncem è stato chiaro, sintetizzato anche in un video che promuove il turismo scolastico e il catalogo di proposte edito dalla Delegazione piemontese e che verrà inserito su Facebook (pagina Uncem Piemonte) e su YouTube. “Ci possono anche stare il Museo Egizio, il Museo del Cinema o la Reggia di Venaria – hanno spiegato il presidente dell’Uncem Piemonte Lido Riba e il vicepresidente Francini – ma se non si inverte questa pericolosa spirale che vede le grandi città, i capoluoghi, unici protagonisti del turismo scolastico, quale futuro avranno le nostre montagne? I giovani devono scoprirle, andando con i loro docenti e i dirigenti scolastici, alle origini dello sviluppo regionale, dove le case, le borgate, i sentieri, le mulattiere, il folklore, i colori, i suoi e i racconti, testimoniano ancora le antiche tappe del lungo percorso antropico e antropologico della nostra Regione . Se il nostro invito non verrà compreso, i piccoli Comuni montani moriranno, perché non conosciuti e capiti dai giovani che abitano in città, in mezzo al caotico frastuono delle macchine, e poi anche in occasione delle gite scolastiche, vengono portati in altre grandi città italiane o europee. Lo ripetiamo: insegnanti, presidi, educatori, non fate cadere l’appello. Gli alunni delle nostre scuole vi ringrazieranno. Perché il patrimonio della montagna li farà sentire veramente orgogliosi del Piemonte, ma soprattutto pienamente cittadini della nostra Regione, con la sicurezza delle radici che dà la forza per sentirsi cittadini del mondo intero“.