Booking.com: da giugno 2020 più trasparenza negli annunci grazie alla Commissione UE

Ultima stanza disponibile!”, “Approfitta ora del prezzo scontatissimo!” “Prenota subito, è l’ultima camera rimasta”; quante volte, navigando su Booking.com ci si è imbattuti in simili avvisi, che con una certa fretta inducono a bloccare la prenotazione salvo scoprire poi che l’ultima stanza non era davvero l’ultima e che il prezzo in super sconto per un tempo limitato resta tale in realtà per giorni? Probabilmente troppe, a parere della Commissione Europea, che, insieme alle autorità nazionali preposte alla tutela del consumatore (CPC), ha imposto all’intermediario una maggiore trasparenza negli annunci. Sotto la guida dell’ACM, Autorità olandese per i consumatori e i mercati, gli impegni di Booking.com ad uniformarsi alla normativa europea sono stati attentamente valutati e giudicati idonei a rimuovere l’ombra “manipolatoria” che aleggiava sugli annunci del celebre intermediario.

A partire dal 16 giugno 2020 infatti, Booking modificherà le proprie procedure al fine di:

-rendere esplicito per i consumatori che dichiarazioni come “ultima camera disponibile” si riferiscono esclusivamente alle offerte presenti sulla piattaforma e non alla struttura del suo complesso;

– non presentare un’offerta come limitata nel tempo se sarà disponibile successivamente al medesimo prezzo;

-chiarire i criteri in base ai quali i risultati delle ricerche vengono visualizzati e se i pagamenti effettuati dall’erogatore del servizio ricettivo a Booking.com hanno influenzato la posizione dello stesso nell’elenco dei risultati:

– specificare quando un confronto fra le tariffe si basa su circostanze differenti (ad esempio le date del soggiorno) e non presentare tale confronto come sconto;

– garantire che le differenze di prezzo pubblicizzate come sconti rappresentino dei risparmi effettivi (ad esempio fornendo come riferimento la tariffa standard)

– presentare in modo chiaro il prezzo totale che il consumatore dovrà pagare (compresi oneri, tasse, tasse inevitabili che possono ragionevolmente essere calcolate in anticipo);

-mostrare le strutture non più disponibili, nei risultati della ricerca, in una posizione adeguata ai criteri utilizzati;

– indicare chiaramente se l’alloggio è offerto da un host privato o da un professionista.

Didier Reynders, Commissario per la Giustizia, ha sottolineato l’importanza dell’uniformazione delle politiche aziendali di chi opera nel territorio dell’Unione alle norme preposte alla tutela dei consumatori europei; è infatti fondamentale che leader di mercato come Booking.com garantiscano che i sistemi di prenotazione online siano privi di tecniche manipolative quali occultare le sponsorizzazioni o rendere poco chiari gli sconti delle tariffe. Il Commissario assicura inoltre che la Commissione e le autorità della Consumer Protection Cooperation (CPC) continueranno a monitorare le piattaforme che operano online per garantire costantemente ai consumatori condizioni d’acquisto chiare e trasparenti.